CRONACHE DAL FRONTE SANITARIO III

di L.A. Santoro

La giornata che è appena trascorsa potrebbe essere definita della ‘calma accelerata’. Da una parte il tempo sembra rallentare e ti aspetti che da un momento all’altro si fermi in un eterno ‘fermo immagine’. La flebo di Cerasino, il mio compagno di stanza, che rallenta, sempre più lenta, la goccia che si ferma a metà del tubicino trasparente. Anche la mosca immobile a mezz’aria. E l’infermiera appoggiata al carrello dei medicinali. Statua. Dall’altra parte in alcuni momenti tutto si mette a correre: il giro visita dei medici, i parenti di corsa, fuori! I pazienti che perdono quel filo di sicurezza che li lega ai parenti e assumono l’atteggiamento degli agnelli davanti al macello. Quelli che come me devono andare all’intervento, poi, credo debbano fare proprio pietà. Mi facevano una infinita tenerezza quando andavo per far visita qualcuno. Mi chiedo: se quelli che ingrassano con gli appalti sulla sanità guardassero il viso di questi agnelli continuerebbero a …Non voglio sapere la risposta.
Ho deciso di disturbare un pochino questa ‘calma accelerata’. Offro una copia del mio libretto su Carmelo Bene al dott. Carlo Picani. Ma prima lo irretisco in una chiacchierata sulla situazione delle mie coronarie. Lui ha capito che voglio essere rassicurato sull’esito dell’intervento e sta al gioco. Il discorso piega verso i problemi dell’università. Che cosa ha determinato i danni alle mie coronarie? Trent’anni e passa di sigarette sono sufficienti a spiegarli? Ha fatto la sua parte il dispiacere della chiusura del corso STAMMS (Scienze e Tecnologie delle Arti, della Musica, della Moda e dello Spettacolo) sul quale avevo investito tempo e conoscenze? O la dissipazione della biblioteca dello spettacolo, il cosiddetto Fondo d’Amico? Perché questa terra deve essere condannata a distruggere risorse umane, intelligenze, capacità creative? Il dott. Picani è cauto: “Crede che questo spreco si verifichi solamente all’università?”. Ma si capisce che di delusioni ne ha incontrate anche lui. Il discorso mi sfugge di mano. E alzo pure il tono della voce: “dei tentativi sono stati fatti; penso a iniziative come “Bollenti spiriti” della Regione, ma subito emergono gli imbroglioni che con le loro scorribande, trasformano in cacca anche l’oro!
Il dott. Picani deve ricordarmi che nelle mie condizioni sarebbe opportuno mantenersi su toni smorzati. Non lo sento. Mi fermo quando un infermiere viene a prelevare il dottore.
Domani mattina dovrei avere una chiacchierata col dott. Montinaro che dovrebbe aver preso contatto coi cardiochirurghi per ragionare della mia coronopatia. Frattanto leggo sui giornali che a Bari Vendola sta mischiando le carte della giunta. Se riesce a dribblare le sirene dei realisti e il cupio dissolvi degli utopisti il sogno della primavera pugliese potrà continuare.