Appello per un’attenta vigilanza democratica!

“Io non posso nell’esercizio delle mie funzioni, farmi guidare da altro che un esame obiettivo della rispondenza o meno di un provvedimento legislativo di urgenza alle condizioni specifiche prescritte dalla Costituzione e ai principi da essa sanciti” scrive il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nella lettera inviata al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e resa nota dal Quirinale.

Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha dichiarato di voler assumere i poteri del presidente della repubblica, del governo, del parlamento, della magistratura, dei medici e anche quelli del padre di Eluana Englaro.
Rivolgiamo ai cittadini della rete l’appello per un’attenta vigilanza democratica!

Sono stati già versati fiumi di parole sulla vicenda di Eluana Englaro e della sua famiglia e non è difficile prevedere che nei prossimi giorni ci sarà l’alluvione. Persino chi aveva deciso il silenzio per rispetto al dramma di una famiglia è rimasto spiazzato dalla decisione del Presidente del Consiglio d’imbastire sul corpo martoriato di Eluana una pericolosa crisi istituzionale. E per ottenere questo risultato Berlusconi non ha esitato a spazzare via l’alone di pudore e di rispetto che da sempre gli esseri umani riservano al mistero della morte e della vita. Si poteva infatti limitare a sostenere le ragioni dell’ennesimo decreto ad personam – una volta tanto non a favore della sua persona! – rispondendo con una lettera privata a quella del Presidente della Repubblica. Invece ha reso pubblica quella di Napolitano, ha zittito qualche pur flebile dissenso che si levava dall’assise del governo e ha imposto l’unanimità su un decreto che tocca una situazione di estrema delicatezza.
Ma ancora non gli è bastato.
Nel corso della conferenza stampa è riuscito a dare il peggio di sé invocando un articolo della Costituzione a sostegno del suo diritto a procedere per decreto legge, quella stessa Costituzione che un attimo dopo ha minacciato di cambiare come fosse il menu di un ristorante.
Finito?
Neanche per idea!
Ha promesso che nel caso Napolitano avesse rifiutato di firmare il decreto, lo avrebbe trasformato in un disegno di legge e avrebbe mobilitato il Parlamento perché lo approvasse in due tre giorni esibendo il preventivo appoggio dei capi gruppo che un momento dopo smentiva.
E’ il fondo?
Anche se è difficile da credere ha gelato i giornalisti presenti con l’inquietante affermazione che il corpo piagato e martoriato da diciassette anni d’immobiltà e alimentazione artificiale di Eluana Englaro avrebbe potuto avere figli. Come?
Facendolo accoppiare con altro corpo piagato e martoriato? O a mezzo procreazione assistita? Davvero non c’è limite all’oscenità! Che fine hanno fatto misura, riservatezza, rispetto, compostezza, insomma tutte quelle pratiche che in tutte le culture sono diventate riti, che Napolitano aveva richiamato e cui pure si era attenuto? Sono giustificate, allora, le reprimende di alcuni uomini di chiesa nei confronti del Presidente della Repubblica che ha rifiutato di condividere la devastazione degli equilibri istituzionali e dei diritti inviolabili della persona?

Forse è arrivato il momento – almeno questo io auspico – d’interrogarsi, magari con toni misurati, se contribuisce alla crescita della democrazia una chiesa che consegna il messaggio evangelico a chi chiama ‘assassino’ un padre segnato da diciassette anni di dolorosa ‘via crucis’ fra cateteri e sondine. Tra le “danze macabre” e l’alienazione tecnologica un’altra strada c’è: quella della ragione pietosa che si raccoglie in silenzio davanti alla tragedia della morte.

OISTROS

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