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Locarno s’impegna

17/07/2008 – Il 61esimo festival guarda al mondo di oggi. Tra politica, immigrazione e sviluppo sostenibile

Politica e società, storie familiari, il confronto fra uomo e natura, ecologia e sviluppo sostenibile. Sono alcuni dei grandi temi che caratterizzeranno la 61esima edizione del Festival di Locarno (dal 6 al 16 agosto), sempre più connotato per l’impegno e l’ancoraggio alle problematiche forti della contemporaneità. La manifestazione – presentata oggi a Milano dal presidente Marco Solari e dal direttore artistico Frederic Maire – propone, in linea con l’anno scorso, 160 lungometraggi su quasi 400 opere selezionate fra 2.000 film, 2.500 documentari, “corti” e altro. In concorso 17 lungometraggi (ma forse se ne aggiungerà un altro in coda) provenienti da 16 Paesi diversi, tra cui 6 opere prime e 4 opere seconde per dire dell’attenzione prestata ai giovani. 12 le anteprime mondiali. L’Italia giocherà un ruolo importante con una ventina di opere, prima fra tutte Mar Nero di Federico Bondi con Ilaria Occhini, Dorotheea Petre e Corso Salani che concorre al Pardo d’Oro. Storia di immigrazione e di un rapporto contrastato, nello specifico quello fra Gemma (Occhini), un’anziana rimasta vedova, e Angela (Petre) una badante rumena da poco a Firenze. Fra le iniziative più interessanti una retrospettiva integrale su Nanni Moretti, in cui si segnala la proiezione speciale di Palombella Rossa in Piazza Grande, una mostra e la presentazione di un volume appena pubblicato sul regista italiano. Spazio al neorealismo con l’opera Bambini in città di Luigi Comencini e E questo di lunedi mattina (traduzione dal tedesco) del ’56. Inoltre mostra fotografica con immagini sui set dal 1945 al 1948. Quindi diverse altri lavori italiani come Sognavo le nuvole colorate di Mario Balsamo (documentario sulla storia di un bambino albanese) e il secondo capitolo della trilogia di Elisabetta Sgarbi, Non chiederci la parola-Il gran teatro montano del sacro monte di Varallo. Locarno – che ha assegnato il Pardo d’onore all’israeliano Amos Gitai e l’Excellence Award al Premio Oscar Anjelica Huston (di cui viene proiettato Choke) – offrirà anche altro: dal concerto dei Marlene Kunz al documentario Petites historias das criancas di Fabio Scamoni, Gabriele Salvatores e Guido Lazzarini su un progetto dell’Inter per aiutare bambini poveri e di stati in guerra e Lezione 21, esordio alla regia dello scrittore Alessandro Baricco in cui si indaga sui misteri della “Nona sinfonia” di Beethoven. La sezione “Open Doors” sarà dedicata invece al Sudamerica.

www.cinemaitaliano.info/note_di_regia_del_documentario_sognavo_le_nuvole_colorate_notizia01907.html

61. Edizione del Festival Internazionale del Film di Locarno: I film della sezione “Ici & Ailleurs”

17/07/2008, 17:30

61. Edizione del Festival Internazionale del Film di Locarno: I film della sezione “Ici & Ailleurs”
Saranno 20 le opere inserite nella sezione Ici & Ailleurs della 61. Edizione del Festival Internazionale del Film di Locarno. Tra le opere inserite vi sono molte pellicole italiane. “Il Sol dell’Avvenire di Gianfranco Pannone e Giovanni Pasanella, offre un accurato confronto tra l’Italia dei giorni nostri e quella degli anni ‘70, indagando la storia degli ex militanti della “cellula di Reggio Emilia”, all’origine della fondazione delle Brigate Rosse. “Cimap! Cento Italiani Matti a Pechino” di Giovanni Piperno narra la storia di un gruppo di malati mentali, accompagnati da medici e famiglie, affronta un singolare viaggio in treno da Venezia a Pechino. Nelo Risi racconta la storia del poeta italiano Andrea Zanzotto in “Possibili Rapporti. Due Poeti. Due Voci. Di Risi sarà proiettato anche il documentario “Diario di una Schizofrenica”. Elisabetta Sgarbi in “Non Chiederci la Parola parla del complesso architettonico del Sacro Monte di Varallo (Piemonte) con la colonna sonora originale composta per l’occasione da Franco Battiato. “Petites Historias das Crianças” di Fabio Scamoni, Gabriele Salvatores e Guido Lazzarini, documentano l’InterCampus, lanciato dieci anni fa dai dirigenti della squadra milanese dell’Inter per offrire, grazie al calcio, una scappatoia ai bambini di paesi segnati dalla guerra o dalla povertà. Daniele Gaglianone parteciperà a Locarno con un documentario sulla tragedia Sebo-Bosniaca con “Rata Nece Biti!”. Altrei documentari italiani inseriti in questa sezione sono “Parafernalia” di Massimo Coppola e Giovanni Giommi, “Preparativi di Fuga” di Tommaso Cotronei, “Sognavano le Nuvole Colorate” di Mario Balsamo e “Strade Trasparenti” di Augusto Contento. Infine, vi sarà una retrospettiva su Corso Salni, dedicata alla sua serie “Confini d’Europa”, con la proiezione di tutti e sei i documentari realizzati dal documentarista toscano.

I Film della sezione Ici & Ailleurs
Beautiful Losers di Aaron Rose e Joshua Leonard – Stati Uniti – 2008 – 91 min
Cimap! Cento Italiani Matti a Pechino di Giovanni Piperno – Italia – 2008 – 82 min
Das Herz Von Jenin di Leon Geller, Marcus Vetter – Germania – 2008 – 98 min
Diario di una Schizofrenica di Nelo Risi – Italia – 1968 – 108 min
El Somni (A Dream) di Christophe Farnarier – Spagna – 2008 – 85 min
Freddy Buache, Passeur du 7eme Art di Michel Van Zele – Francia/Svizzera – 2007 – 53 min
Gasolina di Julio Hernández Cordón – Guatemala – 2008 – 80 min
Il Sol dell’Avenire di Gianfranco Pannone – Italia – 2008 – 80 min
L’Idiot di Pierre Léon – Francia – 2008 – 61 min
Luftbusinness di Dominique de Rivaz – Svizzera – 2008 – 89 min
Muallaf di Yasmin Ahmad – Malesia – 2008 – 80 min
Non Chiederci la Parola di Elisabetta Sgarbi – Italia – 2008 – 67 min
Parafernalia di Massimo Coppola, Giovanni Giommi – Italia – 2008 – 75 min
Pelleas et Melisande, le Chant des Aveugles di Philippe Béziat – Francia – 2008 – 107 min
Petites Historias das Criancas di Guido Lazzarini, Gabriele Salvatores, Fabio Scamoni – Italia – 2008 – 90 min
Possibili Rapporti. Due Poeti. Due Voci di Nelo Risi – Italia – 2008 – 50 min
Preparativi di Fuga di Tommaso Cotronei – Italia – 2008 – 38 min
Rata Nece Biti (Non ci sarà la Guerra) de Daniele Gaglianone – Italia – 2008 – 170 min
Servicios Prestados di Diego Lerman – Argentina – 2008 – 52 min
Sognavano le Nuvole Colorate di Mario Balsamo – Italia – 2008 – 65 min
Stolperstein di Dörte Franke – Germania/Austria – 2007 – 73 min
Strade Trasparenti di Augusto Contento – Francia – 2008 – 90 min
Un Petit Coin de Paradis di Jacqueline Veuve – Svizzera – 2008 – 90 min

Gli Eventi Ici & Ailleurs
Confini d’Europa, Sei Film di Corso Salani
Ceuta e Gibilterra di Corso Salani– Italia – 2006 – 54 min
Rio de Onor di Corso Salani – Italia – 2006 – 54 min
Imatra di Corso Salni– Italia – 2007 – 75 min
Talsi di Corso Salani – Italia – 2007 – 60 min
Chisinau di Corso Salani – Italia – 2007 – 52 min
Yotvata di Corso Salani – Italia – 2007 – 52 min

Expectationes di Mahamat-saleh Haroun – Corea del Sud/Francia – 2008 – 29 min
The Alphabet of my Mother di Nacer Khemir – Corea del Sud/Francia – 2008 – 30 min
The Birthday di Idrissa Ouédraogo – Corea del Sud – 2008 – 12 min

http://news.cinecitta.com

LOCARNO
“Mar nero” in concorso a Locarno

Il titolo italiano in concorso al 61° Festival di Locarno (6-16 agosto) è Mar nero diretto da Federico Bondi e sceneggiato da Ugo Chiti. L’opera prima è prodotta da Francesco Pamphili per la Film Kairos in collaborazione con Rai Cinema e la Toscana Film Commission, in coproduzione con HiFilm (Romania) e Manigolda Film (Francia). Nel cast Ilaria Occhini, Doroteea Petre e Vlad Ivanov per raccontare la storia di Gemma, un’anziana da poco rimasta vedova, e di Angela, la sua badante rumena. Quando il marito di Angela, che vive in Romania, sparisce misteriosamente, Gemma decide di accompagnare la giovane donna nella sua ricerca.

Altri titoli della selezione di Frédéric Maire sono l’opera prima turca Autumn di Özcan Alper, l’irlandese Kisses di Lance Daly, lo svizzero Un autre homme di Lionel Baier, il polacco 33 Scenes from Life di Malgorzata Szumowska, l’olandese Katia’s Sister di Mijke de Jong, l’austriaco März di Klaus Händl, il francese Nulle part terre promise di Emmanuel Finkiel e il britannico Sleep Furiously di Gideon Koppel.

Tra i fuori concorso in Piazza Grande spicca il film d’apertura: il britannico Brideshead revisited di Julian Jarrold, con Emma Thompson, tratto dal romanzo di Evelyn Waugh. Dagli Usa arriva Choke di Clark Gregg, ispirato al romanzo dello scrittore cult Chuck Palahniuk, e interpretato da Anjelica Huston, attrice che sarà al centro di uno degli omaggi del festival e riceverà l’Excellence Award.
Sempre in Piazza Grande si vedrà anche Marcello Marcello di Denis Rabaglia per la Giornata del Cinema Svizzero e naturalmente l’annunciato Lezione 21, debutto alla regia dello scrittore Alessandro Baricco. Mentre il 13 agosto sarà la giornata di Nanni Moretti – protagonista di una grande retrospettiva – con la proiezione di Palombella rossa.

La sezione Cineasti del presente propone due lungometraggi italiani: Napoli Piazza Municipio di Bruno Oliviero e Beket di Davide Manuli, una variazione su “Aspettando Godot” con Fabrizio Gifuni, Freak Antoni e Paolo Rossi.

Ici & Ailleurs, che si concentra sui temi politici e sociali, con un’attenzione particolare al documentario, ospita una forte rappresentanza italiana. Il sol dell’avvenire di Gianfranco Pannone e Giovanni Pasanella mette a confronto l’Italia di oggi e quella degli anni ’70 indagando sugli ex militanti della cellula di Reggio Emilia all’origine delle BR. Petites historias das criancas di Fabio Scamoni, Gabriele Salvatores e Guido Lazzarini rende conto del progetto di solidarietà e sostegno ai bambini poveri lanciato dieci anni fa dai dirigenti dell’Inter. Non chiederci la parola di Elisabetta Sgarbi è una visita al complesso monumentale del Sacro Monte di Varallo, in Piemonte, accompagnata da testi letterari e dalle musiche di Franco Battiato. Nelo Risi presenterà un suo lavoro su Andrea Zanzotto (Possibili rapporti. Due poeti, due voci) ma anche il suo classico del 1968 Diario di una schizofrenica, che sarà riproposto accanto a un film di Giovanni Piperno CIMAP! Cento italiani matti a Pechino, cronaca di un viaggio in treno da Venezia alla capitale cinese. Si vedranno anche Parafernalia di Massimo Coppola e Giovanni Giommi, Preparativi di fuga di Tommaso Cotronei, Non ci sarà la guerra di Daniele Gaglianone, Sognavo le nuvole colorate di Mario Balsamo. L’evento di Ici & Ailleurs è dedicato al giurato Corso Salani con l’intera serie Confini d’Europa, che l’anno scorso con l’episodio Imatra gli valse il Premio speciale.
[di Cr P]

http://www.bresciaoggi.it

CONCORSO INTERNAZIONALE. DAL 6 AL 16 AGOSTO. SARANNO PROPOSTI 160 LUNGOMETRAGGI
Festival di Locarno: spazio ai ribelli
Sei sono opere prime. Venti le pellicole italiane. Prevista una retrospettiva dedicata a Moretti

È un Festival di Locarno ancora ribelle, impertinente, alternativo e che vuole «dare voce a chi non ne ha», quello giunto, felicemente, alla 61a edizione. Dal 6 al 16 agosto i grandi temi politici e sociali, trattati direttamente o tramite storie familiari, il confronto fra uomo e natura, ecologia e sviluppo sostenibile e quel che solo la macchina da presa è in grado di rappresentare.
La manifestazione – presentata a Milano dal presidente Marco Solari e dal direttore artistico Frederic Maire – propone, in linea con l’anno scorso, 160 lungometraggi su, in complesso, quasi 400 opere selezionate fra 2 mila film e 2.500 documentari, «corti» e altro all’insegna – è stato sottolineato – di una sempre maggiore ricerca della qualità.
Al concorso internazionale (in giuria c’è anche il regista Paolo Sorrentino) al momento sono previste 17 pellicole ma c’è la possibilità che si arrivi a 18 (una in meno del 2007). I lavori provengono da 16 Paesi diversi e per la prima volta dal 1982 c’è un’autore irlandese mentre dopo nove anni arriva un’opera prima della Turchia. Ma, a sottolineare l’attenzione ai giovani, sei sono le opere prime e quattro le seconde, mentre dodici sono prime mondiali e cinque internazionali.
L’Italia, come è ormai consolidata tradizione, gioca un ruolo importante con una ventina di opere, prima fra tutte «Mar Nero» di Federico Bondi con Ilaria Occhini, Dorotheea Petre e Corso Salani che concorre al Pardo d’Oro.
Non a caso è una storia di immigrazione e del rapporto fra Gemma (Occhini), un’anziana rimasta vedova, e Angela (Petre) una badante rumena da poco a Firenze. Fra le due nasce un rapporto contrastato: un legame forte ma anche problematico in cui però il bisogno dell’immigrata di cercare il marito a casa sua si risolverà all’insegna della vera amicizia con l’italiana che deciderà di accompagnarla in un’avventura «on the road».
Fra le iniziative più interessanti, una retrospettiva integrale su Nanni Moretti. In piazza Grande sarà proiettato «Palombella Rossa» mentre è in programma anche una mostra e la pubblicazione di un volume – in coedizione con i Cahiers du cinema – con interviste e documenti inediti. Tra le sorprese l’opera neorealista «Bambini in citta» di Luigi Comencini e «E questo di lunedì mattina» (traduzione dal tedesco) del ’56, oltre ad una mostra di fotografie sui set dal 1945 al 1948.
Quindi diversi altri lavori italiani come «Sognavo le nuvole colorate» di Mario Balsamo e una serie di altri eventi: dal concerto dei Marlene Kunz al documentario «Petites historias das criancas» di Fabio Scamoni, Gabriele Salvatores e Guido Lazzarini su un progetto dell’Inter per aiutare bambini poveri e di stati in guerra.
La sezione Open Doors è dedicata al Sudamerica.

18-07-2008 – Il Manifesto – Antonello Catacchio
LOCARNO 61, QUEL TOCCO CLASSICO E D AVANGUARDIA
… il film inaugurale Brideshead Revisited di Julian Jarrold, con Emma Thompson, che adatta un romanzo di Evelyn Waughn…

FESTIVAL · Nanni Moretti, Houllebecq, le Br di Pannone

MILANO Hollywood è lontana da Locarno. Mentre nella mecca del cinema si attinge a piene mani dai fumetti sfornando a raffica supereroi che impazzano al botteghino, oppure si cerca di celebrare il matrimonio tra videogame e grande schermo, il festival ticinese volge lo sguardo verso la letteratura. Tra i nomi forti di questa edizione numero 61 (6 – 16 agosto), presentata a Milano, spiccano infatti quelli di Alessandro Baricco in veste di regista con Lezione 21 , Michel Houellebecq anche lui all’esordio dietro la macchina da presa con La possibilità di un’isola , tratto dal suo romanzo e Choke (in Italia si chiamerà Soffocare ) di Clark Gregg, tratto dal romanzo omonimo di Chuck Palahniuk (già autore di Fight Club ) con Anjelica Huston protagonista e premiata con un excellence award. Molti altri sono poi i titoli, sparsi nelle diverse sezioni, che traggono ispirazione da testi letterari come il film inaugurale Brideshead Revisited di Julian Jarrold, con Emma Thompson, che adatta un romanzo di Evelyn Waughn. Come sempre massiccia e qualificata la presenza italiana (a proposito Haiti Chérie di Claudio Del Punta, in concorso lo scorso anno, sta ottenendo un ottimo riscontro in Francia). A partire dalla retrospettiva completa dedicata a Nanni Moretti, tutti i film e materiali di diverso tipo, e il prestigioso corredo di un apposito volume curato dal festival in collaborazione con i Cahiers du Cinéma .
Sorprendente e gradito anche l’omaggio a Luigi Comencini con la riproposta di Bambini in città e il per noi inedito Und das am Montagmorgen , girato a Berlino nel 1959, oltre alla mostra Appunti di un cineasta. Fotografie di Luigi Comencini 1945-1948 . In concorso sarà Mar nero di Federico Bondi, con Ilaria Occhini e Dorothea Petre che affronta il delicato rapporto tra un’anziana piuttosto inacidita e la badante romena chiamata a prendersi cura di lei.
Evento speciale nella sezione Ici et ailleurs è invece Il sol dell’avvenire scritto e realizzato da Giovanni Fasanella e Gianfranco Pannone (liberamente ispirato al libro Che cosa sono le Br , di Fasanella e Franceschini) che affronta la nascita delle Brigate Rosse attraverso le testimonianze di alcuni dei protagonisti che hanno scontato diversi anni di carcere: Alberto Franceschini, Tonino Loris Paroli e Roberto Ognibene. Un lavoro destinato a far discutere.
Torna alla rassegna ticinese anche Elisabetta Sgarbi con Non chiederci la parola , il Gran Teatro Montano del Sacro monte di Varallo, con testi di Edward Carey, Giovanni Testori, Juan de la Cruz, Vittorio Sgarbi, Umberto Eco e Sebastiano Vassalli, letti da Toni Servillo, secondo capitolo di una trilogia dedicata ai tesori meno noti del nostro patrimonio artistico. E batte bandiera tricolore anche Sognavo le nuvole colorate di Mario Balsamo, documentario sulle vicende di un bimbo albanese. Altro documentario importante Petites historias das crianças , il documentario firmato da Guido Lazzarini, Gabriele Salvatores e Fabio Scamoni, sulla singolare esperienza umanitaria di Inter Campus, iniziativa rivolta ai ragazzini dei paesi meno fortunati per offrire sbocchi di socializzazione e scolarizzazione. Frédéric Maire, direttore artistico, con i suoi collaboratori, ha visionato una marea di titoli per arrivare alla definizione del programma si parla di 2000 film e 2500 tra documentari e corti, ridotti ai 160 ma arrivano a 400 ove si considerino anche corti e cortissimi.

http://www.variety.com

HERE & ELSEWHERE

“Beautiful Losers”
Aaron Rose, U.S.

“Cimap! Cento Italiani matti a Pechino”
Giovanni Piperno, Italy

“Possibili rapporti: due poeti, due voci”
Nelo Risi, Italy

“Das Herz von Jenin”
Leon Geller and Marcus Vetter, Germany

“Freddy Buache: passeur du 7eme art”
Michel Van Zele, France-Switzerland

“A Dream”
Christophe Farnarier, Spain

“Gasolina”
Julio Hernandez Cordon, Guatemala

“Il sol dell’avvenire”
Gianfranco Pannone, Italy

“L’idiot”
Pierre Leon, France

“Luftbusiness”
Dominique de Rivaz, Switzerland

“Muallaf”
Yasmin Ahmad, Malaysia

“Non chiederci la parola”
Elisabetta Sgarbi, Italy

“Parafernalia”
Massimo Coppola, Giovanni Giommi, Italy

“Pelleas se Melisande: le chant des aveugles”
Philippe Beziat, France

“Rata nece biti (non ci sara la guerra)”
Daniele Gaglianone, Italy

“Servicios prestados”
Diego Lerman, Argentina

“Sognavo le nuvole colorate”
Mario Balsamo, Italy

“Stolperstein”
Doerte Franke, Germany-Austria

“Strade trasparenti”
Augusto Contento, France

“Un petit coin de paradis”
Jacqueline Veuve, Switzerland

“Diario du una schizofrenia” (1968)
Nelo Risi, Italy

Il sole 24ore
Locarno s’impegna

Il 61esimo festival guarda al mondo di oggi. Tra politica, immigrazione e sviluppo sostenibile

Politica e società, storie familiari, il confronto fra uomo e natura, ecologia e sviluppo sostenibile. Sono alcuni dei grandi temi che caratterizzeranno la 61esima edizione del Festival di Locarno (dal 6 al 16 agosto), sempre più connotato per l’impegno e l’ancoraggio alle problematiche forti della contemporaneità. La manifestazione – presentata oggi a Milano dal presidente Marco Solari e dal direttore artistico Frederic Maire – propone, in linea con l’anno scorso, 160 lungometraggi su quasi 400 opere selezionate fra 2.000 film, 2.500 documentari, “corti” e altro. In concorso 17 lungometraggi (ma forse se ne aggiungerà un altro in coda) provenienti da 16 Paesi diversi, tra cui 6 opere prime e 4 opere seconde per dire dell’attenzione prestata ai giovani. 12 le anteprime mondiali. L’Italia giocherà un ruolo importante con una ventina di opere, prima fra tutte Mar Nero di Federico Bondi con Ilaria Occhini, Dorotheea Petre e Corso Salani che concorre al Pardo d’Oro. Storia di immigrazione e di un rapporto contrastato, nello specifico quello fra Gemma (Occhini), un’anziana rimasta vedova, e Angela (Petre) una badante rumena da poco a Firenze. Fra le iniziative più interessanti una retrospettiva integrale su Nanni Moretti, in cui si segnala la proiezione speciale di Palombella Rossa in Piazza Grande, una mostra e la presentazione di un volume appena pubblicato sul regista italiano. Spazio al neorealismo con l’opera Bambini in città di Luigi Comencini e E questo di lunedi mattina (traduzione dal tedesco) del ’56. Inoltre mostra fotografica con immagini sui set dal 1945 al 1948. Quindi diverse altri lavori italiani come Sognavo le nuvole colorate di Mario Balsamo (documentario sulla storia di un bambino albanese) e il secondo capitolo della trilogia di Elisabetta Sgarbi, Non chiederci la parola-Il gran teatro montano del sacro monte di Varallo. Locarno – che ha assegnato il Pardo d’onore all’israeliano Amos Gitai e l’Excellence Award al Premio Oscar Anjelica Huston (di cui viene proiettato Choke) – offrirà anche altro: dal concerto dei Marlene Kunz al documentario Petites historias das criancas di Fabio Scamoni, Gabriele Salvatores e Guido Lazzarini su un progetto dell’Inter per aiutare bambini poveri e di stati in guerra e Lezione 21, esordio alla regia dello scrittore Alessandro Baricco in cui si indaga sui misteri della “Nona sinfonia” di Beethoven. La sezione “Open Doors” sarà dedicata invece al Sudamerica.

http://cinema.it.msn.com/

Locarno s’impegna
Il 61esimo festival guarda al mondo di oggi. Tra politica, immigrazione e sviluppo sostenibile
Locarno s’impegna
Locarno
Politica e società, storie familiari, il confronto fra uomo e natura, ecologia e sviluppo sostenibile. Sono alcuni dei grandi temi che caratterizzeranno la 61esima edizione del Festival di Locarno (dal 6 al 16 agosto), sempre più connotato per l’impegno e l’ancoraggio alle problematiche forti della contemporaneità. La manifestazione – presentata oggi a Milano dal presidente Marco Solari e dal direttore artistico Frederic Maire – propone, in linea con l’anno scorso, 160 lungometraggi su quasi 400 opere selezionate fra 2.000 film, 2.500 documentari, “corti” e altro. In concorso 17 lungometraggi (ma forse se ne aggiungerà un altro in coda) provenienti da 16 Paesi diversi, tra cui 6 opere prime e 4 opere seconde per dire dell’attenzione prestata ai giovani. 12 le anteprime mondiali. L’Italia giocherà un ruolo importante con una ventina di opere, prima fra tutte Mar Nero di Federico Bondi con Ilaria Occhini , Dorotheea Petre e Corso Salani che concorre al Pardo d’Oro. Storia di immigrazione e di un rapporto contrastato, nello specifico quello fra Gemma (Occhini), un’anziana rimasta vedova, e Angela (Petre) una badante rumena da poco a Firenze. Fra le iniziative più interessanti una retrospettiva integrale su Nanni Moretti , in cui si segnala la proiezione speciale di Palombella Rossa in Piazza Grande, una mostra e la presentazione di un volume appena pubblicato sul regista italiano.
Amos Gitai: Pardo d’onore
Spazio al neorealismo con l’opera Bambini in città di Luigi Comencini e E questo di lunedi mattina (traduzione dal tedesco) del ’56. Inoltre mostra fotografica con immagini sui set dal 1945 al 1948. Quindi diverse altri lavori italiani come Sognavo le nuvole colorate di Mario Balsamo (documentario sulla storia di un bambino albanese) e il secondo capitolo della trilogia di Elisabetta Sgarbi , Non chiederci la parola-Il gran teatro montano del sacro monte di Varallo . Locarno – che ha assegnato il Pardo d’onore all’israeliano Amos Gitai e l’Excellence Award al Premio Oscar Anjelica Huston (di cui viene proiettato Choke ) – offrirà anche altro: dal concerto dei Marlene Kunz al documentario Petites historias das criancas di Fabio Scamoni , Gabriele Salvatores e Guido Lazzarini su un progetto dell’Inter per aiutare bambini poveri e di stati in guerra e Lezione 21 , esordio alla regia dello scrittore Alessandro Baricco in cui si indaga sui misteri della “Nona sinfonia” di Beethoven. La sezione “Open Doors” sarà dedicata invece al Sudamerica.

http://www.larena.it

CONCORSO INTERNAZIONALE. DAL 6 AL 16 AGOSTO. SARANNO PROPOSTI 160 LUNGOMETRAGGI
Festival di Locarno: spazio ai ribelli
Sei sono opere prime. Venti le pellicole italiane. Prevista una retrospettiva dedicata a Moretti

È un Festival di Locarno ancora ribelle, impertinente, alternativo e che vuole «dare voce a chi non ne ha», quello giunto, felicemente, alla 61a edizione. Dal 6 al 16 agosto i grandi temi politici e sociali, trattati direttamente o tramite storie familiari, il confronto fra uomo e natura, ecologia e sviluppo sostenibile e quel che solo la macchina da presa è in grado di rappresentare.
La manifestazione – presentata a Milano dal presidente Marco Solari e dal direttore artistico Frederic Maire – propone, in linea con l’anno scorso, 160 lungometraggi su, in complesso, quasi 400 opere selezionate fra 2 mila film e 2.500 documentari, «corti» e altro all’insegna – è stato sottolineato – di una sempre maggiore ricerca della qualità.
Al concorso internazionale (in giuria c’è anche il regista Paolo Sorrentino) al momento sono previste 17 pellicole ma c’è la possibilità che si arrivi a 18 (una in meno del 2007). I lavori provengono da 16 Paesi diversi e per la prima volta dal 1982 c’è un’autore irlandese mentre dopo nove anni arriva un’opera prima della Turchia. Ma, a sottolineare l’attenzione ai giovani, sei sono le opere prime e quattro le seconde, mentre dodici sono prime mondiali e cinque internazionali.
L’Italia, come è ormai consolidata tradizione, gioca un ruolo importante con una ventina di opere, prima fra tutte «Mar Nero» di Federico Bondi con Ilaria Occhini, Dorotheea Petre e Corso Salani che concorre al Pardo d’Oro.
Non a caso è una storia di immigrazione e del rapporto fra Gemma (Occhini), un’anziana rimasta vedova, e Angela (Petre) una badante rumena da poco a Firenze. Fra le due nasce un rapporto contrastato: un legame forte ma anche problematico in cui però il bisogno dell’immigrata di cercare il marito a casa sua si risolverà all’insegna della vera amicizia con l’italiana che deciderà di accompagnarla in un’avventura «on the road».
Fra le iniziative più interessanti, una retrospettiva integrale su Nanni Moretti. In piazza Grande sarà proiettato «Palombella Rossa» mentre è in programma anche una mostra e la pubblicazione di un volume – in coedizione con i Cahiers du cinema – con interviste e documenti inediti. Tra le sorprese l’opera neorealista «Bambini in citta» di Luigi Comencini e «E questo di lunedì mattina» (traduzione dal tedesco) del ’56, oltre ad una mostra di fotografie sui set dal 1945 al 1948.
Quindi diversi altri lavori italiani come «Sognavo le nuvole colorate» di Mario Balsamo e una serie di altri eventi: dal concerto dei Marlene Kunz al documentario «Petites historias das criancas» di Fabio Scamoni, Gabriele Salvatores e Guido Lazzarini su un progetto dell’Inter per aiutare bambini poveri e di stati in guerra.
La sezione Open Doors è dedicata al Sudamerica.

Corriere della Sera
Festival Il debutto di Houellebecq come regista e l’ omaggio a Moretti
Locarno, la nascita delle Br nel film «Il sol dell’ avvenire»

MILANO – Presentato a Milano il 61° Festival di Locarno, dal 6 al 16 agosto, giudicato ribelle e impertinente sia dal suo presidente Solari, che si definisce «non di sinistra», sia dal direttore Frédéric Maire che invece dichiara la propria fede. Si annuncia la retrospettiva Nanni Moretti come autore, attore, produttore che porta una sua mini cineteca di film del cuore: «Lo so che per voi è più un personaggio, ma per noi svizzeri è soprattutto un regista». Tra le novità – The Eternity Man, opera moderna di Julien Temple; il film tratto dal libro di Chuck Palahniuk; il debutto al cinema di Michel Houellebecq e Lezione 21 di Baricco sulla Nona di Beethoven – Maire tiene a dichiarare quest’ anno la presenza dell’ Europa, che parla della crisi di pubblico e privato, e in particolare dell’ Italia nelle varie sezioni. Cose curiose e vite vissute: un bel documentario di Giovanni Piperno sul viaggio Venezia-Pechino di un gruppo di malati di mente con dottori e parenti; Sognavo le nuvole colorate di Mario Balsamo, è storia di un bambino albanese emigrato da noi; Mar Nero di Federico Bondi ci parla del rapporto tra una donna (Ilaria Occhini) e la sua badante rumena. Ma c’ è anche un film sociologico di Bruno Oliviero Napoli Piazza Municipio e la novità di Elisabetta Sgarbi Non chiederci la parola, girata al Sacro Monte di Varallo, musica di Battiato; e breve incontro cinematografico tra il poeta regista Nelo Risi che parla con Andrea Zanzotto. Atteso documentario Petites historias das criancas, girato in 7 Paesi e firmato da Guido Lazzarini, Gabriele Salvatores e Fabio Scamoni sul progetto Intercampus: in 90 minuti si racconta il potere integrativo sociale del gioco del calcio salvavita dei bambini delle periferie più infelici del mondo, lungo progetto-lavoro in fieri voluto da Moratti per l’ Inter. Al Festival, che costa 6 milioni d mezzo di euro, omaggia Anjelica Huston e decora il regista israeliano Amos Gitai, sarà presentato l’ atteso documento italiano sulle brigate rosse Il sol dell’ avvenire di Giovanni Pasanella e Gianfranco Pannone, in cui Franceschini parla del movimento e dell’ Italia di ieri e d’ oggi, baricentro la trattoria toscana sull’ Appennino emiliano dove nacquero le Br nell’ estate 1970. Infine una lieta sorpresa offerta dalla Cineteca Italiana che ha restaurato un film inedito in Italia che Luigi Comencini girò nel ‘ 59 in Germania, …e questo di lunedì mattina, che sarà accompagnato dal libro Appunti di un cineasta con foto del regista, già attento ai bambini, realizzate dal ‘ 45 al ‘ 48.

Porro Maurizio

http://puglialive.net/home/news_det.php?nid=14256

24 luglio – Kepuce debutta al TraniFilmFestival – Trani

Debutta domani nell’ambito del TraniFilmFestival, alle 21.00 Piazzale del Fortino – Trani, lo spettacolo-filmico realizzato dal Centro di ricerca, animazione e promozione della cultura e dello spettacolo Oistros in collaborazione con il Trani Film Festival e il patrocinio del Teatro Pubblico Pugliese, Kepuce.

Regia di Alessandro Santoro
Regia multimediale di Antonio Rollo e Gabriele Pedone
Coreografie di Elisabetta Leuzzi
Con Edison Duraj, Alessandro Santoro, Yvonne Mazzotta, Elisabetta Leuzzi
Suono e Luci di Davide Di Donfrancesco
Produzione Esecutiva di Andrea Valentino
Testri tratti dallo Sconcerto di Luigi A. Santoro e dai diari di Edison Duraj
Musiche campionate da Brian Eno, Ry Cooder, Nick Cave, Matteo Salvatore, Banda Adriatica, Eleanna Greco, Marco Foresta

Edison arriva in Italia all’età di 10 anni con un gommone. Senza genitori. Un viaggio in cambio di un paio di scarpe nuove. Sulle coste italiane ad attenderlo la polizia. Gli portano via il suo prezioso regalo. Solo, in un paese nuovo, alla ricerca di un futuro. Il teatro diventa la sua famiglia. Alessandro il fratello maggiore. Un sogno comune: tornare in Albania e rivedere la madre, le sorelle, il fratellino appena nato. E un giorno Alessandro ed Edison, con una troupe cinematografica, tornano a Fier, Edison rivede la sua casa dopo 8 anni. Edison racconta la sua storia che diventa un film- documentario e uno spettacolo teatrale in cui siamo tutti coinvolti.

Kepuce. Sognavo le nuvole colorate è la storia di Edison nel suo compiersi, è il film nel suo girarsi, è il futuro di Edison nel suo evolversi. E il pubblico è attore o semplice comparsa di un finale da scrivere… possibilmente insieme. Kepuce. Sognavo le nuvole colorate non è uno spettacolo, è la famiglia di Edison. Insieme sono cresciuti, cambiati. Insieme ad Edison, sognando le nuvole colorate.

Dallo spettacolo al film documentario
Le varie versioni dello spettacolo “Kepuce” e ora il film documentario “Sognavo le nuvole colorate” , regia di Mario Balsamo e coprodotto da Oistros, dimostrano che è ancora possibile fare un teatro e un cinema che fanno discutere. Il film documenrario è al Festival di Locarno 2008 nella sezione Ici & Ailleurs.
Il tema è di lacerante attualità: ha senso affrontare il problema dell’immigrazione solamente con la repressione e la ‘tolleranza zero’?
E se ci convinciamo che l’unica via possibile e realistica è quella dell’integrazione, è sufficiente, quando si tratta di bambini, offrire un posto per dormire e di che sfamarsi? E come si costruiscono le reti di relazioni umane capaci di sostenere percorsi di vita nella legalità e nel rispetto reciproco? E il Salento non era la terra dell’accoglienza candidato persino al Nobel per la pace? La storia di Edison è prima di tutto un invito a riflettere su chi non vuole le scarpe rotte e le nuvole nere e sogna un paio di scarpe nuove e le nuvole colorate.

http://www.csvsalento.it/notizie/dettagli.php?id_elemento=852&

Un documentario tutto salentino al Festival di Locarno
Data: 23/07/2008
Categoria: News Associazioni Lecce e provincia

“Sognavo le nuvole colorate”, regia di Mario Balsamo. Il film è coprodotto dall’associazione culturale Oistros di Lecce.
Girato nel Salento e in parte in Albania, nel paese del protagonista Edison Duraj. Le musiche sono del maestro Francesco Libetta e Alessandro Santoro è coprotagonista.

Il film è stato ideato nel Salento e ha preso le mosse da un progetto d’integrazione scolastica e sociale che ha utilizzato il teatro come strumento principe per aiutare Edison a costruirsi una storia ed una identità. Infatti, accanto al prezioso lavoro delle istituzioni, a cominciare dal Tribunale dei minori di Lecce e gli operatori dei centri che hanno ospitato il ragazzo, le relazioni umane che si sono intrecciate intorno ad Edison si sono dipanate dal laboratorio teatrale attivato presso la Scuola Media “Galateo” e allo spettacolo “Kepuce. Un paio di scarpe nuove per attraversare il Canale d’Otranto”.

Potremmo dire che Edison è nato presso Fier in Albania, è sbarcato su una spiaggia del Salento a nove anni, ma è rinato sulla scena, in teatro. Non è un caso che il prossimo 24 Luglio, una versione di “Kepuce” in cui si raccontano le vicende più recenti, compresa la realizzazione del film che sarà presentato in anteprima a Locarno, verrà presentata nell’ambito del Trani Film Festival.

Il progetto di integrazione non si concluderà a Locarno: l’Oistros, ed in particolare Alessandro Santoro, Elisabetta Leuzzi, Antonio Rollo, Andrea Valentino e Beatrice Chiantera stanno già lavorando alla pubblicazione dei diari di Edison.
Le varie versioni dello spettacolo “Kepuce” e ora il film “Sognavo le nuvole colorate” dimostrano che è ancora possibile fare un teatro e un cinema che fanno discutere.
Il tema è di lacerante attualità: ha senso affrontare il problema dell’immigrazione solamente con la repressione e la ‘tolleranza zero’? E se ci convinciamo che l’unica via possibile e realistica è quella dell’integrazione, è sufficiente, quando si tratta di bambini, offrire un posto per dormire e di che sfamarsi? E come si costruiscono le reti di relazioni umane capaci di sostenere percorsi di vita nella legalità e nel rispetto reciproco? E il Salento non era la terra dell’accoglienza candidato persino al Nobel per la pace? La storia di Edison è prima di tutto un invito a riflettere su chi non vuole le scarpe rotte e le nuvole nere e sogna un paio di scarpe nuove e le nuvole colorate.

http://www.cineuropa.org/newsdetail.aspx?lang=it&documentID=85811

Festival – Italia
Storia, arte e impegno civile nei doc italiani a Locarno
Il Festival di Locarno (6-16 agosto) guarda con attenzione alla non-fiction italiana: oltre a Bruno Oliviero, in concorso tra i “Cineasti del presente” col suo Napoli Piazza Municipio, sono nove i documentari scelti per la sezione “Ici & Ailleurs”, dove si vedranno anche i sei capitoli del ciclo Confini d’Europa di Corso Salani.

I titoli in programma offrono uno spaccato esaustivo, spaziando dai cineasti più conosciuti (su tutti Gabriele Salvatores, autore con Fabio Scamoni e Guido Lazzarini di Petites historias das crianças, sull’impegno umanitario dei calciatori dell’Inter) a nomi meno noti al grande pubblico ma già stimati dagli addetti ai lavori, come Tommaso Cotronei (Preparativi di fuga) e Massimo Coppola (Parafernalia, diretto con Giovanni Giommi)
Anche a livello tematico, la proposta è plurale: indagano la storia recente, e le sue ripercussioni sull’attualità, i due film più attesi. Il sol dell’avvenire di Gianfranco Pannone (ideato col giornalista Giovanni Fasanella) mette a confronto l’Italia di oggi con quella degli anni Settanta, e rintraccia nell’esperienza di una storica comune post-sessantottina di Reggio Emilia, le radici ideologiche di uno dei fondatori delle Brigate Rosse, Alberto Franceschini, e di altri nomi di punta del gruppo terroristico.

Mentre Daniele Gaglianone ha girato Non ci sarà la guerra a Sarajevo e Srebenica, per scoprire cosa resta della guerra nella memoria individuale del ventottenne Zoran e in quella collettiva di due luoghi-simbolo del conflitto jugoslavo.

L’arte e la letteratura sono le protagoniste di Non chiederci la parola di Elisabetta Sgarbi (ascesa al complesso architettonico del Sacro Monte di Varallo, sulle note di Franco Battiato) e Possibili rapporti. Due poeti. Due voci, l’incontro del veterano Nelo Risi con la poesia di Andrea Zanzotto.

L’impegno civile ispira invece CIMAP! Cento italiani matti a Pechino di Giovanni Piperno, sul “folle” viaggio a Pechino di 77 malati mentali e 130 tra operatori, psichiatri, familiari e volontari; e Sognavo le nuvole colorate di Mario Balsamo, la storia drammatica ma piena di speranza d’un bambino albanese emigrato in Italia.

http://dearcinema.com/locarno-features-numerous-and-wide-ranging-italian-docs/

Locarno features numerous and wide-ranging Italian docs

The Locarno International Film Festival (August 6-16) is paying close attention to Italian non-fiction this year. Besides Bruno Oliviero, in competition in Filmmakers of the Present with Napoli Piazza Municipio, there are nine documentaries selected for the sidebar Ici & Ailleurs, which also features six chapters of Corso Salani’s Confini d’Europa cycle.

The programmed titles offer an exhaustive range of well-known names (such as Gabriele Salvatores, director with Fabio Scamoni and Guido Lazzarini of Petites historias das crianças, on the humanitarian efforts of the Inter football club players) to lesser-known filmmakers whose work is nevertheless much acclaimed by colleagues, including Tommaso Cotronei (Preparativi di fuga) and Massimo Coppola (Parafernalia, co-directed with Giovanni Giommi)

The themes of the films are also wide-ranging with the most highly anticipated films speaking of recent history and its repercussions on the present. Gianfranco Pannone’s Il sol dell’avvenire (conceived with journalist Giovanni Fasanella) compares today’s Italy with the Italy of the 1970s, and retraces in the experience of a legendary post-’68 commune in Reggio Emilia the ideological roots of one of the founders of the Red Brigades, Alberto Franceschini, and other famous personalities of the terrorist group.

Daniele Gaglianone shot Non ci sarà la guerra in Sarajevo and Srebenica, to see what remains of the war in the individual memory of 28-year-old Zoran and in the collective memory of two cities devastated by the war in the former Yugoslavia.

Art and literature take centre stage in Elisabetta Sgarbi’s Non chiederci la parola (on the architectural complex that is the Sacred Mountain of Varallo, set to the music of Franco Battiato) and Possibili rapporti. Due poeti. Due voci, veteran Nelo Risi’s look at the poetry of Andrea Zanzotto.

Civil commitment was the inspiration behind Giovanni Piperno’s CIMAP! Cento italiani matti a Pechino, on the “mad” trip to Beijing of 77 mentally ill patients and 130 social workers, psychiatrists, family members and volunteers; and Mario Balsamo’s Sognavo le nuvole colorate, the dramatic but hopeful story of an Albanian child who emigrates to Italy.

(Gabriele Barcaro for cineuropa)

http://www.documentaristi.it/news/676.htm

Sognavo le nuvole colorate a Locarno

“Sognavo le nuvole colorate”, film documentario di Mario Balsamo, prodotto da Thomas Torelli, è stato selezionato nella sezione “Ici & Ailleurs” dellla 61a edizione del Festiva del Film di Locarno – 2008 (in programma dal 6 al 16 agosto).
Il film s’incentra su una storia di forte attualità, connotata da una prospettiva inusuale. Edison è un bambino albanese che emigra in Italia a soli nove anni, senza i genitori, in un viaggio della speranza, su di un gommone. E’ in cerca di un’esistenza possibile, ma non si sente una vittima, piuttosto il protagonista di un’avventura, a caccia di nuvole colorate. “Sognavo le nuvole colorate” è anche la storia di un’amicizia che cambia la vita: quella tra Edison e Alessandro, un giovane regista leccese che fa entrare il ragazzino albanese nel suo mondo. Il fattore umano diventa risolutivo e attribuisce alla vicenda uno sviluppo inedito: un rovesciamento dei fronti.

http://www.wuz.it/articolo/2433/festival-film-locarno-ici-ailleurs.html

Festival del film di Locarno 61. edizione – Ici & Ailleurs
Grazie alla sua varietà di opere documentarie e di finzione, la programmazione di
Ici & Ailleurs offre uno sguardo privilegiato sulla nostra epoca. La selezione 2008 si
compone di una ventina di opere che affrontano temi politici, sociali o artistici.
Diversi eventi speciali completano il programma, caratterizzato quest’anno da una
forte presenza italiana.

Destini individuali e storia collettiva
Il sol dell’avvenire di Gianfranco Pannone e Giovanni Pasanella, offre un
accurato confronto tra l’Italia dei giorni nostri e quella degli anni ‘70, indagando la
storia degli ex militanti della “cellula di Reggio Emilia”, all’origine della fondazione
delle Brigate Rosse. Il rapporto tra il presente e la storia è anche il tema centrale di
Stolperstein di Dörte Franke, sull’impresa controversa di un artista tedesco che
lastrica le ex case dei deportati del nazismo, ovunque si trovino in Europa, per
onorarne la memoria.

Mosaici della società contemporanea
Nel suo primo documentario, El Somni, Christophe Farnarier (capo operatore di Albert Serra) ha scelto di mostrarci una Catalogna rurale alle prese coi tempi moderni, filmando il quotidiano di un pastore e il suo gregge. In Un petit coin de paradis, la grande documentarista svizzera Jacqueline Veuve segue il progetto di riabilitazione di una piccola frazione del Vallese che riunisce in una comune avventura i figli adolescenti di immigrati e gli anziani della valle. La sezione accoglierà anche una delle rare registe della Malesia, Yasmin Ahmad, che in Muallaf mette in scena la
disuguaglianza sociale del suo paese. La povertà e lo sviluppo sono anche alla base di Petites historias das crianças di Fabio Scamoni, Gabriele Salvatores e Guido
Lazzarini, un toccante documentario sul progetto InterCampus, lanciato dieci anni fa
dai dirigenti della squadra milanese dell’Inter per offrire, grazie al calcio, una
scappatoia ai bambini di paesi segnati dalla guerra o dalla povertà.
Arte, letteratura e follia
La selezione 2008 si addentra anche nell’universo della creazione. Grazie a Beautiful
Losers di Aaron Rose e Joshua Leonard ci immergeremo infatti nella controcultura
pop della New York degli anni 90, attraverso una serie di ritratti d’artisti decisamente
anticonformisti. L’ultimo film di Elisabetta Sgarbi, Non chiederci la parola, ci trasporta nell’affascinante complesso architettonico del Sacro Monte di Varallo (Piemonte), il tutto incorniciato da magnifici testi di scrittori e da una colonna sonora originale composta per l’occasione da Franco Battiato. La grande letteratura si presenterà invece sotto forma di fiction ne L’idiot di Pierre Léon, tratto da una scena chiave del romanzo di Dostoievski, con Jeanne Balibar e Sylvie Testud, ma anche tramite l’incontro privilegiato col grande poeta italiano Andrea Zanzotto, in Possibili rapporti. Due poeti. Due voci, di Nelo Risi . Avremo anche l’occasione di riscoprire, a distanza di 40 anni, il lungometraggio dello stesso Nelo Risi, Diario di una schizofrenica (1968), racconto di una terapia psicanalitica nell’Italia degli anni sessanta. Questo film sarà proposto insieme all’ultimo documentario di Giovanni Piperno, CIMAP! Cento italiani matti a Pechino, dove un gruppo di malati mentali, accompagnati da medici e famiglie, affronta un singolare viaggio in treno da Venezia a….Pechino!

BEAUTIFUL LOSERS di Aaron Rose e Joshua Leonard
Stati Uniti – 2008 – 91 min
Produzione: Sidetrack Films
Prima europea

CIMAP! CENTO ITALIANI MATTI A PECHINO di Giovanni Piperno
Italia – 2008 – 82 min
con Vincenzo Pellecchia, Andra Buzzi, Natascia Vispi, Olga Beccaluva, Jacopo Guerrini
Produzione: Ruvido Produzioni
Prima mondiale

DAS HERZ VON JENIN di Leon Geller, Marcus Vetter
Germania – 2008 – 98 min
Produzione: Eikon Suedwest
Vendite internazionali: Telepool
Prima europea

DIARIO DI UNA SCHIZOFRENICA di Nelo Risi
Italia – 1968 – 108 min
con Ghislaine D’Orsay, Margarita Lozano, Umberto Rato, Marija Tocinoski, Giuseppe
Liuzzi
Produzione: IDI Cinematografica

EL SOMNI (A dream) di Christophe Farnarier
Spagna – 2008 – 85 min
Produzione: Eddie Saeta
Prima mondiale

FREDDY BUACHE, PASSEUR DU 7ÈME ART di Michel Van Zele
Francia/Svizzera – 2007 – 53 min
Produzione: AMIP
Prima internazionale

GASOLINA di Julio Hernández Cordón
Guatemala – 2008 – 80 min
Produzione: Ondamax
Prima mondiale

IL SOL DELL’AVVENIRE di Gianfranco Pannone
Italia – 2008 – 80 min
Produzione: Blue Film
Prima mondiale

L’IDIOT di Pierre Léon
Francia – 2008 – 61 min
con Jeanne Balibar, Laurent Lacotte, Bernard Eisenschitz, Sylvie Testud, Vladimir Léon
Produzione: Spyfilms
Prima mondiale

LUFTBUSINESS di Dominique de Rivaz
Svizzera – 2008 – 89 min
con Tómas Lemarquis, Dominique Jann, Joel Basman, André Jung, Claude De Demo,
Robin Gooch
Produzione: CAB Productions
Co-produzione: Iris Productions
Prima mondiale

MUALLAF di Yasmin Ahmad
Malesia – 2008 – 80 min
con Sharifah Amani Syed Zainal Rashid, Sharifah Aleysha Syed Zainal Rashid, Brian
Yap
Produzione: Mhz film sdn bhd
Prima mondiale

NON CHIEDERCI LA PAROLA di Elisabetta Sgarbi
Italia – 2008 – 67 min
Produzione: Betty Wrong
Prima mondiale

PARAFERNALIA di Massimo Coppola, Giovanni Giommi
Italia – 2008 – 75 min
Produzione: Playmaker
Vendite internazionali: Millanta Film
Prima mondiale

PELLÉAS ET MÉLISANDE, LE CHANT DES AVEUGLES di Philippe Béziat
Francia – 2008 – 107 min
Produzione: Les Films Pelléas
Prima mondiale

PETITES HISTORIAS DAS CRIANÇAS di Guido Lazzarini, Gabriele Salvatores, Fabio Scamoni
Italia – 2008 – 90 min
Produzione: Red House Produzioni
Prima mondiale
POSSIBILI RAPPORTI. DUE POETI, DUE VOCI di Nelo Risi
Italia – 2008 – 50 min
con Andrea Zanzotto, Nelo Risi
Produzione: Vivo Film
Prima mondiale

PREPARATIVI DI FUGA di Tommaso Cotronei
Italia – 2008 – 38 min
Produzione: Tommaso Cotronei
Prima mondiale

RATA NECE BITI (NON CI SARÀ LA GUERRA) di Daniele Gaglianone
Italia – 2008 – 170 min
Produzione: Babydoc Film
Prima mondiale

SERVICIOS PRESTADOS di Diego Lerman
Argentina – 2008 – 52 min
con Carmen Felix
Produzione: El Campo Cine
Prima mondiale

SOGNAVO LE NUVOLE COLORATE di Mario Balsamo
Italia – 2008 – 65 min
Produzione: T.P.F Telemaco, Oistros
Prima mondiale

STOLPERSTEIN di Dörte Franke
Germania/Austria – 2007 – 73 min
Produzione: Hanfgarn & Ufer Filmproduktion
Prima mondiale

STRADE TRASPARENTI di Augusto Contento
Francia – 2008 – 90 min
Produzione: Cineparalleli Hobo Shibumi/Cineparallax
Co-produzione: Pàlé Films
Prima mondiale

UN PETIT COIN DE PARADIS di Jacqueline Veuve
Svizzera – 2008 – 90 min
Produzione: P.S. Productions/Aquarius Film Production
Prima mondiale

Gli eventi Ici & Ailleurs – 20 anni di trigon-film
Locarno festeggerà l’anniversario dell’associazione trigon-film col classico muto di
Yasujiro Ozu, Umarete wa mita keredo (Sono nato ma.., 1932).
Due le proiezioni
previste: una per le famiglie, animata dalla Lanterna Magica, l’altra per adulti.
Gli spettacoli saranno accompagnati in diretta dal gruppo jazz Afrogarage.

Confini d’Europa, sei film di Corso Salani
La sezione Ici & Ailleurs proporrà sei film del cineasta italiano ambientati in luoghi
insoliti e sconosciuti del continente europeo; una serie il cui terzo elemento, Imatra,
ha ottenuto il Premio Speciale della Giuria del Concorso Cineasti del presente a
Locarno nel 2007. Quest’anno Corso Salani farà parte di questa giuria.

• CEUTA E GIBILTERRA – Italia – 2006 – 54 min
• RIO DE ONOR – Italia – 2006 – 54 min
• IMATRA – Italia – 2007 – 75 min
• TALSI – Italia – 2007 – 60 min
• CHISINAU – Italia – 2007 – 52 min – Prima internazionale
• YOTVATA – Italia – 2007 – 52 min – Prima internazionale

http://milano.repubblica.it/dettaglio/Locarno-il-Pardo-torna-a-ruggire/1496368

Locarno, il Pardo torna a ruggire
di Luca Mosso
Il suo direttore Frédéric Marie lo definisce un festival impertinente, ma Locarno 2008, dal 6 al 16 agosto, non sembra deviare dal percorso degli ultimi anni, a mezza via tra compassata qualità europea e radicalità cinefila.

In Piazza Grande, il salotto buono del festival, spiccano film di ispirazione letteraria. Si apre, il 6 agosto, con Brideshead Revisited del britannico Julian Jarrold, che parte da Evelyn Waugh per orchestrare un teatrino di elegante perfidia con Emma Thompson protagonista; si prosegue con l’indipendente americano Clark Gregg, che porta sullo schermo gli umori acidi di Chuck Palahniuk in Choke (il 9), e si giunge all’atteso esordio cinematografico di Alessandro Baricco, Lezione 21 (l’11), intreccio vertiginoso di quattro storie intorno alla Nona di Beethoven e alla sua presunta grandezza. Baricco non nasconde le ambizioni, gira in inglese e sfoggia un cast internazionale con l’australiano Noah Taylor e l’inglese John Hurt.

Più radicale l’altro esordiente illustre della rassegna, Michel Houellebecq, che nella versione cinematografica del suo La possibilità di un’isola offre allo spettatore visioni estreme e paesaggi di brutale bellezza. Il film è accolto nella sezione “Play Forward”, quella dedicata ai film destinati alle gallerie d’arte, insieme alla libanese Danielle Arbid (Smell of Sex, concepito in origine per la radio), al gruppo catalano La Fura del Baus (nella documentazione La Fura dal vivo), al fotografo italiano Olivo Barbieri (Bejing Sky, nuova tappa nella sua galleria di ritratti di città), ai milanesi Masbedo (Glima) e a Maria Arena che gioca due volte con il doppio (in Desertogrigio Eva Robin’s e Dany Greggio interpretano lo stesso personaggio e il teatro si specchia nel video).

Concentrato su grandi temi il concorso internazionale che presenta il primo film del drammaturgo Klaus Händl, März (il 9), sul suicidio di tre adolescenti nell’Austria del benessere e dell’infelicità. In linea anche Mar nero di Federico Bondi (il 14), unico italiano in competizione, con una storia di immigrazione e confronto tra mondi apparentemente inconciliabili.

Più liberi gli sguardi dei “Cineasti del presente”: in Beket Davide Manuli immagina un mondo assurdo e futuribile dove l’attesa di Godot è reinventata con l’aiuto di Fabrizio Gifuni e Roberto “Freak” Antoni, mentre Bruno Oliviero in Napoli Piazza Municipio guarda con occhio lirico la città, osservando microscopici spostamenti e registrando mutazioni epocali.

Altrettanto sorprendente Sognavo le nuvole colorate di Mario Balsamo che, grazie a un dispositivo documentaristico molto efficace, ci offre uno sguardo inedito sul tema, un po’ usurato, dell’immigrazione, raccontando il viaggio di ritorno a casa di un giovane albanese e del suo amico italiano. Il film è nella sezione “Ici et Ailleurs” come il bizzarro e affettuoso CIMAP di Giovanni Piperno, che viaggia fino in Cina in compagnia di 100 matti, e Il sol dell’avvenire di Gianfranco Pannone, che mette davanti alla macchina da presa Alberto Franceschini e i suoi compagni i quali a 38 anni di distanza raccontano come abbandonarono il Pci e parteciparono alla fondazione delle Brigate Rosse.

Infine da segnalare la personale completa dedicata a Nanni Moretti, cui è consacrato un volume curato da Carlo Chatrian per i Cahiers du Cinéma. Da trent’anni protagonista della vita culturale del nostro paese, il regista offre un’immagine degli italiani molto diversa, ma altrettanto significativa, da quella incarnata a suo tempo da Alberto Sordi. Parafrasando lo stesso regista potremmo chiederci se ce lo meritiamo, Nanni Moretti. Agli Svizzeri l’ardua sentenza.
(01 agosto 2008)

Il manifesto 5 Agosto

CINEMA
Due ragazzi oltre i confini
Intervista con Mario Balsamo. Il suo «Sognavo le nuvole colorate», al prossimo festival di Locarno, racconta immigrazione e rapporti tra culture attraverso l’amicizia di Edison, ragazzino albanese arrivato in Italia a nove anni, e Alessandro, regista teatrale di Lecce
Cristina Piccino
ROMA

Per Edison l’Italia erano le nuvole colorate. Bimbetto nel sobborgo d’Albania le vedeva fluttuare nel cielo leggere verso l’orizzonte aperto che sognava, un giorno, essere il suo. Ecco perché nonostante la manciata d’anni, appena nove, salì tutto solo sul gommone di uomini e donne in fuga. Aveva su le scarpe nuove e l’abito migliore, faceva freddissimo ma per quel ragazzino già molto smaliziato il viaggio era un’avventura da affrontare con entusiasmo, leggerezza, quel tanto di spavalderia necessaria a sopravvivere. Le cose andarono un po’ diversamente, col copione uguale a tante altre storie di migranti. Il gommone è affondato, i traghettatori hanno buttato tutti in acqua e a ricevere Edison e gli altri c’erano i carabinieri. Il ragazzino finisce in un centro di prima accoglienza vicino a Lecce e poi in un istituto religioso. L’Italia non era Milano dove viveva, seppure «clandestino» il padre, ma la spiaggia di Santa Foca in Puglia …
Oggi Edison ha diciassette anni. A tredici ha incontrato Alessandro Santoro, regista di teatro, entrando quasi per caso nel laboratorio teatrale per adolescenti di cui è diventato subito il protagonista narrando la sua esperienza di emigrazione. È un ragazzino ambiguo, mimetico, inafferabile dietro alle molte sfumature di sé che ha costruito negli anni. I due diventano amici, fratelli, la famiglia di Alessandro lo accoglie, la madre insegnante gli spiega che fascismo e comunismo sono la stessa cosa, non sono differenti, sono dittature. Lui dice no, poi sì, poi sorride alzando le spalle. Il papà storico del teatro affascina entrambi i ragazzi coi suoi insegnamenti. A Edison piacciono i vestiti «di marca«, vuole diventare attore o forse chef, con l’amico – che è anche un po’ il suo pubblico – fugge, torna, lontano e seduttivo.
Sognavo le nuvole colorate nasce anch’esso un po’ per caso, dall’incontro tra il regista, Mario Balsamo e i due protagonisti della storia. «Mi piaceva il rapporto d’amicizia tra i ragazzi, e la possibilità di parlare dell’immigrazione clandestina che in questo caso riguardava un bambino …Edison è arrivato in Italia nel ’99, molto dopo i primi grandi sbarchi di albanesi. Mi aveva colpito la sua capacità di cavarsela sempre da solo, visto che il cugino più grande che era con lui, lo ha abbandonato appena sceso dal gommone» spiega Balsamo.
La storia è dunque quella di Edison e di Alessandro ma anche dell’emigrazione, del nostro rapporto con chi arriva in Italia da un duplice punto di vista: l’italiano e l’immigrato. Cosa significa per uno e per l’altro, quanto viene messo in discussione in termini di certezze, convinzioni personali, ricerca d’affermazione? Quanto ci si può conoscere, che disponibilità c’è da parte di chi accoglie e di chi arriva? Tante questioni aperte anche in una profonda amicizia. Senza dimenticare che per la legge italiana, Edison dovrà tornare se è senza lavoro in Albania il prossimo anno, al compimento del diciottesimo anno.
Il film di Balsamo comincia proprio da questo duplice sguardo che diventa triplice, visto che il regista si inserisce tra i due, provoca reazioni e conflitti. Arma Edison di una digitale che diventa un diario quasi privato, sollecita in Alessandro domande inattese, lo porta in Albania a conoscere la casa di Edison, la mamma, le sorelle, il fratellino nato quando era via, lo zio che parla di Henver Rocha.
Le contraddizioni diventano aspre, i due discutono, non si capiscono. Alessandro è in difficoltà, Edison non rassicura anzi: metteresti tuo figlio sul gommone se fosse necessario? Sì è la risposta. Prospettive diverse come le urgenze. Nello scontro però la relazione manifesta infine un’eguaglianza. Ne parliamo col regista un afoso pomeriggio romano.
Cosa ti ha colpito nella storia di Edison? Il film tra l’altro non era una scommessa semplice visto il personaggio.
Ho conosciuto Alessandro e Edison nel luglio dell’anno scorso. Pian piano ho scoperto altri elementi che si inserivano nel «soggetto» principale, cioè la loro amicizia.Alessandro è figlio di un professore di teatro, fa teatro a sua volta, e per un regista incontrare un ragazzino come Edison è un dono. Si era presentato dicendo di chiamarsi come l’inventore della lampadina, era pieno di immaginazione. Quando ho deciso di raccontare la storia sapevo che dovevo entrarci in modo netto. Ho scelto come inizio il giorno del diciassettesimo compleanno di Edison, gli ho regalato una telecamera, lui ha sempre scritto moltissimo, gli ho chiesto di continuare a farlo ma con le immagini. Edison le ha usate per contrapporsi a me. Il suo sogno era tornare dopo otto anni in Albania, a Fieri, in famiglia. Ho deciso di accontentarlo, mi sembrava importante andarci con Alessandro. Abbiamo viaggiato nel modo più aspro possibile, la nave da Brindisi a Valona, un bus locale. Avevo chiesto a Edison di non avvertire i suo i naturalmente non saprò mai se ha mantenuto la promessa.
Così hai provocato le loro reazioni rispetto a una realtà diversa dall’Italia. Prima però hai ottenuto la confidenza con Edison? O è sempre stata una lotta? A cominciare dalle ragioni che lo hanno messo sul gommone verso l’Italia …
Ha molte versioni diverse sull’argomento, spesso contraddittorie. Credo che volesse tentare l’avventura, chi lo conosceva dice che è sempre stato un bambino molto sveglio. Il padre stava a Milano, Edison pensava di andare da lui, non poteva prevedere di restare a Lecce. Penso che anche il pericolo fosse per lui qualcosa di eccitante. Comunque conquistare la confidenza di Edison è quasi impossibile. Per questo, come ti dicevo, sapevo da subito che avrei dovuto «sporcarmi le mani». Non potevo rimanere dietro le quinte ma ero costretto a smontare la loro amicizia per conquistare un pezzetto di verità.
In che senso?
La maschera la indossano tutti e due i ragazzi. L’italiano ha quella del «buonista» che ha accolto il ragazzino albanese e per questo si sente gratificato pur non andando fino in fondo nella conoscenza. L’albanese è ben contento di avere trovato una vita dignitosa, di essere stato accolto in una famiglia che gli permette di uscire dall’istituto. Era fondamentale per me destrutturare questo rapporto basato su due ruoli. E sono convinto che fosse anche il solo modo per creare un’ effettiva comunicazione tra culture differenti. Dove una, quella albanese, è preparata all’Italia e forgia la sua autorappresentazione sull’idea di cosa è la vita italiana. Andando avanti noi tre sono cominciati i litigi mentre i due uscivano fuori nel profondo. Il mio ruolo «destabilizzante» ha permesso a loro di conoscersi meglio e in genere di capire che l’integrazione, della quale tanto si parla, raramente viene raggiunge come pensiamo. Il primo incontro forte tra Alessandro e Edison per me avviene quando siamo arrivati in Albania, quando Alessandro ha conosciuto da vicino la realtà di Edison. Non era più solo Edison a avvicinare quella confortevole dell’amico ma stava accadendo il contrario. Per certi aspetti la cultura albanese e quella italiana potrebbero essere dello stesso paese in momenti storici diversi. In Albania vivono una situazione simile alla nostra nel dopoguerra e la furbizia di Edison, la sua capacità di muoversi in strada, potrebbero appartenere a un ragazzino di un film italiano girato in quegli anni. Ci sono anche delle grandi differenze. L’emigrazione viene considerata come prendere l’autobus. Per noi era un trauma doloroso, per loro si tratta adesso di stare via un po’ e tornare coi soldi, poi ripartire …
Il problema della verità è comunque fortissimo visto che oggi non esiste più «l’innocenza» di fronte alla macchina da presa. Partendo da questa consapevolezza come hai organizzato il tuo sguardo?
Edison e Alessandro in più sono attori, vivono in una costante chiave mimetica… Anche io mi sono dichiarato subito: ho detto, va bene, racconto la vostra storia ma non potete pensare che lo farò con neutralità. Hanno accettato questa dinamica e tra di noi c’è sempre stata onestà e lealtà. Mi sembrava a questo punto che anche l’ambiguità di Edison fosse importante, ci ho tenuto a conservarla come un aspetto individuale, al di là dell’emigrazione. Vorrei continuare a filmare la vita di Edison e di Alessandro dopo che Edison compirà diciotto anni e sarà mandato in Albania. Una prospettiva assurda per un ragazzino che ha passato in Italia oltre la metà della sua vita.

http://www.osservatoriobalcani.org/article/view/9935/1/233

Inizia la stagione dei grandi festival di cinema europei. A Locarno, Sarajevo e Venezia il cinema del sudest Europa si presenta con una rappresentanza non folta, ma agguerrita. Interessanti anche numerosi titoli italiani che esplorano in modo non episodico questa regione
L’estate del cinema entra nel vivo delle maggiori rassegne europee. Prima Locarno (6-16 agosto), poi Sarajevo (15-23), infine Venezia (27 agosto – 6 settembre). Esclusa la capitale bosniaca, dove gioca in casa e che necessiterà una presentazione approfondita, il cinema del sudest Europa si presenta con una agguerrita, ma non folta rappresentanza.

Sugli scudi la Turchia e l’ormai solita Romania, con significative presenze di Slovenia e Bosnia. Soprattutto spiccano i film italiani che investigano in maniera non episodica quest’area geografica. Cominciando da “Mar Nero” dell’esordiente Federico Bondi che sarà nel concorso internazionale di Locarno insieme all’altra opera prima “Sonbahar – Autunno” del turco Ozcan Alper. La coproduzione italo-rumena, girata tra Firenze e il delta del Danubio racconta il rapporto tra un’anziana (Ilaria Occhini) e la sua badante (Dorotheea Petre): il cast è completato da Maia Morgenstern, Corso Salani e Vlad Ivanov.

Avrà la prestigiosa vetrina della Piazza Grande, il più capiente cinema all’aperto del continente, il cortometraggio “Vem – Lo so” dello sloveno Jan Cvitkovic con Niko Novak, Medeja Novak e Miha Gulic. Sempre in piazza passerà “Intercampus” di Guido Lazzarini, Gabriele Salvatores e Fabio Scamoni sul progetto di calcio per i bambini delle periferie del mondo e girato in Bosnia e Romania, oltre che Brasile, Camerun, Cina, Colombia e Iran. Tre i film da segnalare nel concorso Pardi di domani riservato ai cortometraggi: i rumeni “Ciobanul zburator – Il pastore volante” di Catalin Musat e “Fata galbena care rade – The Yellow Smiley Face” di Constantin Popescu e lo sloveno “Vuncko – Wolfy” di Matevz Luzar. Nella sezione “corti d’autore” sarà presentato il documentario breve “Balastiera #186” della romena Adina Pintilie, mentre evento speciale “Prix de l’age d’or” sarà lo jugoslavo “WR – Mysterije organisma” (1971) di Dusan Makavejev, una delle perle dell’onda nera.

Nella sezione “Ici&Ailleurs” sarà presentato il documentario di tre ore “Rata nece biti – Non ci sarà la guerra” di Daniele Gaglianone. Uno dei maggiori registi italiani di oggi (“I nostri anni”, “Nemmeno il destino”), ha girato dall’ottobre scorso a marzo in Bosnia, tra Srebrenica, “dove il tempo sembra essersi fermato ai giorni del massacro”, al fiume Drina, da Tuzla dove si ricompongono i resti delle fosse comuni e si cerca di attribuire loro un nome fino a Sarajevo. Nello stesso contesto figura il documentario del film-maker e scrittore Mario Balsamo, “Sognavo le nuvole colorate”, incentrato su una storia di immigrazione e di amicizia. Al centro c’è il legame tra un regista teatrale leccese e un giovane Albanese arrivato in Italia senza genitori, a bordo di un gommone, in un “viaggio della speranza” quando aveva 9 anni.

Alla Mostra di Venezia ci sarà, dopo diversi anni, un film turco in concorso, “Sut” di Semih Kaplanoglu (già autore lo scorso anno dell’apprezzato “Yumurta – Uovo”). Nella sezione “Orizzonti” due italiani che guardano a est. “Pa-ra-da” di Marco Pontecorvo, apprezzato direttore della fotografia e figlio di Gillo, ha ripercorso vita ed esperienze del clown di strada franco-algerino Miloud Oukili, che alla fine della dittatura di Ceausescu si è avvicinato ai “bambini dei tombini” rumeni per portar loro conforto.”Ho trovato questa storia per caso mel 2001, leggendo un quotidiano e vedendo un telegiornale. Oukili con i ragazzi di Pa-ra-da facevano uno spettacolo in Italia – spiega Pontecorvo – Questi ragazzi “abitanti dei canali”, i “boskettari”, le loro vicende e il rapporto con Miloud mi sono sembrati elementi su cui indagare per capire di più quello che ci circonda. La loro storia è piena di umanità, drammatica e allo stesso tempo fiabesca”. Il film sarà nelle sale italiane il 19 settembre. Il documentario “Verso est” di Laura Angiulli è stato invece girato in Bosnia e ha tra gli interventi quello di Predrag Matvejevic.

Due pure i film selezionati sia nelle “Giornate degli autori” sia nella “Settimana della critica”. Le Giornate hanno selezionato “Pescuit sportive – Hooked” debutto del romeno Adrian Sitaru e “Pokrajina st. 2 – Landscape no. 2” opera seconda dello sloveno Vinko Moderndorfer. Sitaru, Pardo d’oro a Locarno 2007 per il corto “Valuri – Onde”, presenta una commedia filosofica dell’assurdo con soli tre personaggi: una coppia d’amanti in crisi e una prostituta che si trova al momento sbagliato nel posto sbagliato. Lo scrittore e regista sloveno (già alle “Giornate” nel 2004 con “Predmestje – Suburbs”) ha adattato per lo schermo il suo romanzo (in italiano “Luogo numero 2. Storia di un assassinio”, edizioni Mesogea) che dalla Seconda guerra mondiale a oggi esamina passato (“un passato che non passa”) e presente fra thriller, documenti d’archivio, scene erotiche e horror.
Nella “Settimana della critica” ci sono, come da regolamento, le opere prime “Čuvari noći – Guardiani di notte” di Namik Kabil e “İki Çizgi – Due linee” di Selim Evci. Il primo, bosniaco, già conosciuto come autore di documentari e come sceneggiatore del film di Pjer Zalica “Kod amidže Idriza”, racconta di due guardiani notturni di un negozio di mobili a Sarajevo. Il debuttante turco mostra una coppia – lui fotografo, lei attrice – all’insegna dell’incomunicabilità e della mancanza di entusiasmo. Un viaggio in auto improvvisato sarà l’occasione per fare emergere i problemi.

http://gazzettino.quinordest.it/VisualizzaArticolo.php3?Luogo=Main&Codice=3870677&Data=2008-8-5&Pagina=17

Milano

È un Festival di Locarno che non scorda il politico, il sociale, le realtà scomode e non fa sconti a nessuno quello che, giunto alla 61/ma edizione, partirà domani: in Piazza Grande, considerato il cinema all’aperto più grande d’Europa, il film d’esordio della rassegna, alle 21.30, è la commedia inglese – che però vuole dire più di quel che sembra – “Brideshead Revisited” di Julian Jarrold, in prima nel continente, con Matthew Goode ed Emma Thompson.

In generale la manifestazione propone una carrellata di titoli interessanti, fra qualcosa come 160 lungometraggi e 400 opere complessive. Nelle varie sezioni c’è un pò di tutto, a cominciare dal concorso internazionale (in giuria anche il regista Paolo Sorrentino) dove le pellicole sono salite, all’ultimo momento, a 18 con l’arrivo di “StoryOfJen” secondo lungometraggio di François Rotger in prima mondiale. E in lotta per il Pardo d’Oro c’è anche l’italiano “Mar Nero” di Federico Bondi con Ilaria Occhini, Dorotheea Petre e Corso Salani: il racconto, quanto mai attuale, del rapporto fra una anziana e una badante romena. Quest’ultima avrà bisogno di tornare nel suo Paese per cercare suo marito e troverà conferma di un’amicizia, sia pure contrastata, nella sua datrice di lavoro che infine deciderà di accompagnarla.

Ma la presenza italiana marca un po’ tutto il Festival con una ventina di opere (e una retrospettiva ricca di inediti e rarità dedicata a Nanni Moretti visto come autore, attore e dietro la macchina da presa).

Da “Il sol dell’avvenire” di Giovanni Pasanella e Gianfranco Pannone, in cui l’ex brigatista Alberto Franceschini ripercorre un controverso e sanguinoso tratto della storia italiana (e Maria Fida Moro, figlia di Aldo, il premier democristiano barbaramente ucciso prenderà parte a un dibattito su quel periodo) a “Sognavo le nuvole colorate” di Mario Balsamo su un bambino albanese emigrato in Italia, al viaggio in Cina di un gruppo di malati mentali in “Cimap! Cento italiani matti a Pechino” di Giovanni Piperno, senza dimenticare “Lezione 21″, esordio alla regia dello scrittore Alessandro Baricco.

http://cineuropa.cafebabel.com/en/post/2008/08/06/Locarno-features-numerous-and-wide-ranging-Italian-docs

Locarno features numerous and wide-ranging Italian docs

By valerio5505 on Wednesday, August 6 2008, 11:39 – Film Festival – Permalink

The Locarno International Film Festival (August 6-16) is paying close attention to Italian non-fiction this year. Besides Bruno Oliviero, in competition in Filmmakers of the Present with Napoli Piazza Municipio, there are nine documentaries selected for the sidebar Ici & Ailleurs, which also features six chapters of Corso Salani’s Confini d’Europa cycle.

The programmed titles offer an exhaustive range of well-known names (such as Gabriele Salvatores, director with Fabio Scamoni and Guido Lazzarini of Petites historias das crianças, on the humanitarian efforts of the Inter football club players) to lesser-known filmmakers whose work is nevertheless much acclaimed by colleagues, including Tommaso Cotronei (Preparativi di fuga) and Massimo Coppola (Parafernalia, co-directed with Giovanni Giommi)

The themes of the films are also wide-ranging with the most highly anticipated films speaking of recent history and its repercussions on the present. Gianfranco Pannone’s Il sol dell’avvenire (conceived with journalist Giovanni Fasanella) compares today’s Italy with the Italy of the 1970s, and retraces in the experience of a legendary post-’68 commune in Reggio Emilia the ideological roots of one of the founders of the Red Brigades, Alberto Franceschini, and other famous personalities of the terrorist group.

Daniele Gaglianone shot Non ci sarà la guerra in Sarajevo and Srebenica, to see what remains of the war in the individual memory of 28-year-old Zoran and in the collective memory of two cities devastated by the war in the former Yugoslavia.

Art and literature take centre stage in Elisabetta Sgarbi’s Non chiederci la parola (on the architectural complex that is the Sacred Mountain of Varallo, set to the music of Franco Battiato) and Possibili rapporti. Due poeti. Due voci, veteran Nelo Risi’s look at the poetry of Andrea Zanzotto.

Civil commitment was the inspiration behind Giovanni Piperno’s CIMAP! Cento italiani matti a Pechino, on the “mad” trip to Beijing of 77 mentally ill patients and 130 social workers, psychiatrists, family members and volunteers; and Mario Balsamo’s Sognavo le nuvole colorate, the dramatic but hopeful story of an Albanian child who emigrates to Italy.

Gabriele Barbaro

http://blog.panorama.it/culturaesocieta/2008/08/06/al-via-il-festival-di-locarno-con-il-debutto-di-baricco-e-la-dedica-a-moretti/

Diciotto film per il concorso internazionale, un omaggio al regista egiziano da poco scomparso Youssef Chahine, una retrospettiva dedicata al nostro Nanni Moretti ed eventi speciali al profumo di Giappone. Sono questi gli ingredienti principali della sessantunesima edizione del Film Festival di Locarno, diretta da Frédéric Maire, che dal 6 al 16 agosto riempie di proiezioni Piazza Grande della città svizzera, il più grande cinema all’aperto d’Europa.
Il Pardo d’onore sarà attribuito al cineasta israeliano Amos Gitai. Apre la rassegna la commedia inglese Brideshead Revisited di Julian Jarrold, in prima nel continente, con Matthew Goode ed Emma Thompson. Sono circa quattrocento le opere presentate, di cui centosessanta lungometraggi, con un occhio particolare al sociale, alla politica e a realtà scomode.

È molta l’Italia presente. In lotta per il Pardo d’Oro c’è Mar Nero di Federico Bondi con Ilaria Occhini, Dorotheea Petre e Corso Salani: il racconto, quanto mai attuale, del rapporto fra una anziana e una badante romena.
La retrospettiva su Nanni Moretti è ricca di inediti e rarità, con il cineasta romano visto sotto ogni prospettiva, come autore, attore e dietro la macchina da presa. Si va così dalle scene tagliate da Caro Diario al Il Grido d’angoscia dell’uccello predatore, documentario in venti episodi di diversa durata realizzati utilizzando immagini girate fra il 1993 ed il 1994 durante le riprese del film Aprile e non inserite nella pellicola, all’ultimo Caos Calmo.
Locarno è anche il debutto cinematografico dello scrittore torinese Alessandro Baricco – non in concorso -, che con Lezione 21 indaga sulla Nona Sinfonia di Beethoven, intrecciando le vicende di un musicista appassionato, un geniale professore e un paese popolato da strani personaggi, con la genesi dell’opera e l’accoglienza ricevuta dal pubblico dell’epoca. Nelle varie sezione, tra una ventina di lavori italiani, c’è un po’ di tutto, da Il sol dell’avvenire di Giovanni Pasanella e Gianfranco Pannone, in cui l’ex brigatista Alberto Franceschini ripercorre un controverso e sanguinoso tratto della storia italiana, a Sognavo le nuvole colorate di Mario Balsamo su un bambino albanese emigrato in Italia, fino a Cimap! Cento italiani matti a Pechino di Giovanni Piperno, viaggio in Cina di un gruppo di malati mentali. E anche nella giuria internazionale c’è una presenza tricolore, il regista Paolo Sorrentino.
Per gli amanti del manga, invece, Locarno celebra Kitaro, personaggio culto dell’animazione giapponese, con due perle prodotte dalla Shochiku e realizzate da Katsuhide Motoki. Saranno proiettati due lungometraggi live action adattati dalla serie manga creata nel 1959 che ha reso famosi gli yokai, misteriose creature del folclore giapponese, tra cui il celebre Kitaro: Gegege no Kitaro (2007) e il sequel Gegege no Kitaro Sennen Noroi Uta (Kitaro and the Millennium Curse, 2008), presentato in prima internazionale.
L’omaggio a Youssef Chahine, il regista morto il 27 luglio, prevede la proiezione del suo Al-Massir.

http://www.gazzettino.it/VisualizzaArticolo.php3?Luogo=main&Codice=3870677&Data=2008-8-5&Pagina=17

Milano
È un Festival di Locarno che non scorda il …
Milano

È un Festival di Locarno che non scorda il politico, il sociale, le realtà scomode e non fa sconti a nessuno quello che, giunto alla 61/ma edizione, partirà domani: in Piazza Grande, considerato il cinema all’aperto più grande d’Europa, il film d’esordio della rassegna, alle 21.30, è la commedia inglese – che però vuole dire più di quel che sembra – “Brideshead Revisited” di Julian Jarrold, in prima nel continente, con Matthew Goode ed Emma Thompson.

In generale la manifestazione propone una carrellata di titoli interessanti, fra qualcosa come 160 lungometraggi e 400 opere complessive. Nelle varie sezioni c’è un pò di tutto, a cominciare dal concorso internazionale (in giuria anche il regista Paolo Sorrentino) dove le pellicole sono salite, all’ultimo momento, a 18 con l’arrivo di “StoryOfJen” secondo lungometraggio di François Rotger in prima mondiale. E in lotta per il Pardo d’Oro c’è anche l’italiano “Mar Nero” di Federico Bondi con Ilaria Occhini, Dorotheea Petre e Corso Salani: il racconto, quanto mai attuale, del rapporto fra una anziana e una badante romena. Quest’ultima avrà bisogno di tornare nel suo Paese per cercare suo marito e troverà conferma di un’amicizia, sia pure contrastata, nella sua datrice di lavoro che infine deciderà di accompagnarla.

Ma la presenza italiana marca un po’ tutto il Festival con una ventina di opere (e una retrospettiva ricca di inediti e rarità dedicata a Nanni Moretti visto come autore, attore e dietro la macchina da presa).

Da “Il sol dell’avvenire” di Giovanni Pasanella e Gianfranco Pannone, in cui l’ex brigatista Alberto Franceschini ripercorre un controverso e sanguinoso tratto della storia italiana (e Maria Fida Moro, figlia di Aldo, il premier democristiano barbaramente ucciso prenderà parte a un dibattito su quel periodo) a “Sognavo le nuvole colorate” di Mario Balsamo su un bambino albanese emigrato in Italia, al viaggio in Cina di un gruppo di malati mentali in “Cimap! Cento italiani matti a Pechino” di Giovanni Piperno, senza dimenticare “Lezione 21″, esordio alla regia dello scrittore Alessandro Baricco.

http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com/italia_e_mondo/2008/08/06/1101679242632-locarno-italia.shtml

Locarno Italia
06 agosto 2008

Ospiti d’onore Amos Gitai e Nanni Moretti, un omaggio al grande regista egiziano Youssef Chahine scomparso il 27 luglio a 82 anni, un concorso internazionale con 18 opere di cui ben 6 opere prime e 4 opere seconde. Compresso tra Cannes e Venezia ma forte di una sua identità sempre radicalmente “alternativa” anche quest’anno il Festival di Locarno si conferma il più anticonformista, indipendente, cinefilo, «impertinente» come dice il suo direttore Frédéric Maire, il più preveggente, di certo il meno prevedibile nell’affollato panorama festivaliero spesso monopolizzato dalle majors hollywoodiane. Arrivato alla sessantunesima edizione, da oggi fino al 16 agosto, Locarno propone un cartellone di 160 lungometraggi e 400 opere in totale tra cui 12 prime mondiali e gli attesi debutti alla regia di due scrittori lontanissimi fra loro, entrambi molto amati e molto discussi, il setoso Alessandro Baricco e l’apocalittico Michel Houellebecq. Baricco è dietro la macchina da presa di “Lezione 21” storia molto intricata scritta per il cinema che ruota intorno alla Nona sinfonia di Beethoven, girata in inglese con un cast internazionale nel quale spiccano Noah Taylor e John Hurt, mentre il francese Houellebecq si dirige un film tratto dal suo romanzo “Le possibilità di un’isola”, brutale vicenda di clonazioni in chiave fantascientifico-nichilista interpretata da Benoit Magimel, presentato a Locarno in prima mondiale.

La letteratura trionfa e anche il film di apertura stasera in Piazza Grande è di matrice letteraria: la commedia inglese “Brideshead Revisited” di Julian Jarrold (il regista di “Becoming Jane”) con Emma Thompson, tratto dal romanzo di Evelyn Waugh – già serial tv nei primi anni Ottanta con Jeremy Irons – un plot di amore proibito e perdita dell’innocenza nell’Inghilterra degli anni ’20, con scene girate anche a Venezia.

L’Italia è ben rappresentata. Tra i film in lizza nel Concorso Internazionale uno solo è italiano, “Mar Nero” dell’esordiente fiorentino Federico Bondi con Ilaria Occhini, Dorothea Petre e Corso Salani, storia attualissima del rapporto fra un’anziana signora e la sua badante romena. Ma in tutto sono venti gli italiani che saranno protagonisti nelle varie sezioni del festival ticinese, e in giuria c’è il regista Paolo Sorrentino che proprio a Locarno nel 2004 si rivelò in tutto il suo iperrealistico talento con “Le conseguenze dell’amore”.

Trait d’union delle opere italiane è l’attenzione ai temi civili, sociali e politici. Sabato ci sarà la proiezione di “Il sol dell’avvenir” documentario di Gianfranco Pannone tratto dal libro di Giovanni Fasanella e Alberto Franceschini “Che cosa sono le Br”, un’opera che racconta e analizza le radici del terrorismo rosso. Farà discutere: tra i protagonisti c’è lo stesso ex br Franceschini, al dibattito sarà presente Maria Fida Moro, figlia dello statista democristiano ucciso dai brigatisti nel ’78. «Intorno al film c’è stata una anacronistica chiusura, ai limiti del boicottaggio» dice il regista Giovanni Fasanella «Eppure la rimozione ha ritardato la sconfitta delle Br e ha impedito che venisse bonificato il terreno da cui il terrorismo è nato. Il mito della “Resistenza tradita” prima ha contribuito alla nascita delle Brigate Rosse e poi ne ha alimentato l’ideologia». Altri film italiani che guardano dritta in faccia la realtà sono “Sognavo le nuvole colorate” di Mario Balsamo su un ragazzo albanese emigrato in Italia che vuole tornare al suo paese e il documentario “Cimap! Cento italiani matti a Pechino” di Giovanni Piperno che racconta il viaggio da Venezia alla Cina di un gruppo di malati mentali provenienti da tutta Italia.

Grande assente sarà Anjelica Huston, protagonista del film “Choke” (in italiano “Soffocare”) che l’attore al suo debutto da regista Clark Gregg ha tratto dal best seller di Chuck Palanhiuk (già autore di “Fight Club”) e che sarà proiettato a Locarno in anteprima europea: l’attrice era attesa per ritirare l’Excellence Award ma non potrà venire e la consegna del premio è stata rinviata ad altra edizione. Sarà più che presente invece Amos Gitai, il quarantottenne regista israeliano che riceverà il Pardo d’Onore 2008 a cui è dedicata un’intera rassegna, da “Kippur” a Kadosh” all’ultimo suo film “Plus Tard, Tu Comprendras” con Jeanne Moreau ed Emmanuelle Devos, girato a Parigi.

Altra presenza forte quella di Nanni Moretti che sarà omaggiato con una retrospettiva completa delle sue opere (film, documentari, corti), con una mostra di fotografie di scena che lo ritraggono davanti e dietro la macchina da presa e con un libro edito nientemeno che dai Cahiers du Cinéma, la consacrazione.

Tra gli altri italiani “Beket” di Davide Manuli ovvero un “Aspettando Godot” girato in tre settimane con budget bassissimo e interpretato da Fabrizio Gifuni e Paolo Rossi, “Napoli Piazza Municipio” di Bruno Oliviero che racconta la famosa piazza in un modo a metà tra documentario e poesia. Dal passato arriva invece “Und Das am Montagmorgen” un film inedito in Italia che Luigi Comencini girò a Berlino nel 1959 in tedesco, appena restaurato dalla Cineteca Italiana.

Raffaella Grassi