VIAGGIO ESPERIENZIALE NEI LUOGHI DI RINA DURANTE
MELENDUGNO 24/25 NOVEMBRE 2017
PREMESSA
L’intitolazione dell’Istituto comprensivo di Melendugno alla concittadina Rina Durante non è mero adempimento formale o omaggio fine a se stesso ad una scrittrice, critica, giornalista a cui il Salento, e non solo, devono molto.
La scuola, del resto, è stato sempre il luogo entro cui si è dipanata una lunga parte della vita stessa della Durante. Insegnante e ricercatrice, Maestra di vita per molte generazioni di studenti.
Naturale, dunque, pensare a quel luogo come la casa di Rina. Nel paese in cui nacque e lavorò.
In occasione della cerimonia di intitolazione dell’Istituto a Rina Durante, il dirigente, i docenti, gli alunni e il personale tutto invitano la cittadinanza ad un viaggio esperienziale, performativo e multimediale, in compagnia di Rina Durante.
Il Walkabout cos’è?
“Walkabout significa “cammina in giro e a tema”: è un format di performing mediain cui conversazioni peripatetiche si combinano con trasmissioni radiofoniche nomadi, per un’esplorazione partecipata.
Si condivide un cammino e il parlare trova un suo andamento, sollecitando partecipazione e sottraendo rappresentazione.
Il walkabout è un format funzionale sia in ambito educativo (per il principio della “porosità pedagogica” e dell’”apprendimento dappertutto”), sia urbanistico (per qualificare e dinamizzare la partecipazione degli stakeholder nei cantieri di rigenerazione urbana) nel promuovere cittadinanza attiva, secondo la metafora dello sciame intelligente, sia culturale e sociale (per il brainstorming nomade inscritto sia in contesti territoriali sia in quelli espositivi), nonché in contesti formativi e d’impresa come format dinamizzante di coaching.
Carlo Infante
Carlo Infante è docente freelance di Performing Media, progettista culturale, fondatore di Urban Experience e scenarista per la resilienza futura.
Ha diretto, negli anni Ottanta, festival come Scenari dell’Immateriale, ambito in cui s’è sviluppato il videoteatro e le prime sperimentazioni di performing media (nel 1987 il titolo dell’edizione fu “La Scena Interattiva”).
Ha condotto (anche come autore) trasmissioni radiofoniche su Radio1 e Radio3, televisive come Mediamente.scuola su RAI3 e Salva con Nome su RAInews24 (nel 2009).
Ha ideato (in occasione delle Olimpiadi Torino 2006) format web, come il geoblog (che permetteva di scrivere storie nelle geografie, prima di GoogleMaps), che esplicitano la tensione creativa di una Social Innovation agita nel territorio (come è accaduto con i Performing Media Lab in Salento per La Notte della Taranta, e in Piemonte all’interno di un Bene Confiscato alle Mafie di cui è stato titolare con l’associazione teatron.org). Nel 1996 al Salone del Libro di Torino ha curato il progetto Il Futuro Digitale che ha lanciato il dibattito sulle nuove tecnologie per l’apprendimento e per la Regione Piemonte ha curato i percorsi formativi per le imprese sull’Open Innovation. Ha progettato e condotto percorsi di teatro antropologico in India (con il Teatro dell’Iraa), rassegne di videocreazione in Australia (con FILEF e Melbourne Art Festival) ed happening di drammaturgia sonora (con Multirifrazione di Luigi Cinque) in Brasile.
E’ autore, tra l’altro, di Educare on line (1997, Netbook), Imparare giocando (Bollati Boringhieri, 2000), Edutainment (Coop Italia, 2003), Performing Media. La nuova spettacolarità della comunicazione interattiva e mobile (Novecentolibri, 2004), Performing Media 1.1 Politica e poetica delle reti (Memori, 2006) e di molti altri saggi (+ di 80) e articoli (migliaia) per più testate (tra cui NOVA-Sole24ore, Tiscali e L’Unità, per cui ha curato l’inserto mensile UniTag, e attualmente La Nuova Ecologia, su cui ha una rubrica fissa). E’ tra i fondatori di Stati Generali dell’Innovazione (con cui nel 2012 si lancia il progetto Roma Smart City in cui si tratta di città resiliente) ne è stato componente del direttivo (come nei decenni precedenti lo era stato dell’Ass.Nazionale Critici di Teatro e della Consulta Nazionale del Video) e fa parte del comitato scientifico di Symbola. Ha curato per l‘Enciclopedia Italiana Treccani (Scienza e Tecnica- doppio volume su Informatica) il saggio Culture Digitali e diversi lemmi correlati. Ora cammina, conversa, sollecita sguardo partecipato, apprende dappertutto, con i walkabout, conversazioni peripatetiche con i piedi per terra e la testa nel cloud.
Walkabout- esplorazioni partecipate per “l’apprendimento dappertutto”
Bisogna ritrovare il valore del “guardarsi intorno”, partendo dall’assunto che non s’impara solo su libri o su schermi ma dagli altri e dalle cose che ci circondano. Amiamo definire questo processo “l’apprendimento dappertutto”, un’attività dinamica di attenzione ed elaborazione delle informazioni associate all’esperienza diretta, sul campo. In questo contesto che definiamo l’apprendimento dappertutto per la cittadinanza educativa ci metteremo in cammino, conversando (attraverso il sistema whisper-radio, sussurrando) con i ragazzi, rilevando informazioni ed emozione per rilevarle in un’attività conseguente di geoblogging. Già il fatto di conversare-passeggiando (parlando di fianco e non di fronte…) stabilisce un andamento peripatetico che permette di raccogliere ed elaborare informazioni come uno sciame intelligente, esperienza che sollecita i più giovani, affrancati dal sistema dell’interrogazione frontale. Il format del walkabout (camminare-conversando con l’uso delle radio) nasce nell’ambito dell’urbanistica partecipativa ma trova un suo sviluppo forte nell’ambito formativo proprio per ciò che definiamo “cittadinanza educativa”, aspetto fondante del percorso pedagogico rivolto ad una cognizione estesa di uno spazio pubblico che contempla anche il web. Tant’è che usiamo un claim in relazione a queste pratiche ludico-partecipative: “piedi per terra e testa nel cloud”. I moduli formativi si basano sulle esplorazioni partecipate (walkabout), la restituzione su mappe esperienziali ( attività di geoblogging assistita), segnaletiche parlanti (ovvero la marcatura di percorsi urbani, prossimi alle scuole, attraverso cartelli che con i codici digitali dei mobtag-qrcode si possano ascoltare le voci che descrivono gli scenari urbani)
Il performingMedia storytelling per la cittadinanza educativa
Parlare di cittadinanza educativa significa riconoscere il principio fondante del concetto di educazione: un’azione che comporta il fatto di “tirar fuori”, come rivela l’etimo latino educere. Significa fondamentalmente esplicitare conoscenza associata all’esperienza e non solo acquisirla,”mettendo dentro” cognizioni secondo i procedimenti didattici ordinari. Ci piace in tal senso associare l’idea di educazione al principio di cittadinanza attiva, in quanto disponibilità a relazionarsi con gli altri nello spazio pubblico delle città e delle comunità per crescere insieme. Guardandosi intorno, ascoltando le voci dei protagonisti che hanno vissuto nei territori, esplorare le città per vivere un’esperienza di “apprendimento dappertutto.
Quanto è importante imparare a imparare! Attivando quella forza motrice dell’apprendimento che comporta un’alimentazione continua dell’attenzione, della curiosità e conseguentemente della selezione. Si, bisogna saper scegliere. E’ qui che scatta il processo virtuoso della conoscenza. Bisogna ritrovare il valore del “guardarsi intorno”, partendo dall’assunto che non s’impara solo su libri o su schermi ma dagli altri e dalle cose che ci circondano. Amiamo definire questo processo “l’apprendimento dappertutto”, una condizione pedagogica che si rivela “palestra d’attenzione”, attivando “sguardo partecipato” in cui si selezionano informazioni nel guardarsi intorno camminando per le città e anche utilizzando il web come nuovo spazio pubblico per l’apprendimento continuo. Una suggestione forte arriva dal mondo delle api che esprime uno straordinario livello di autoregolazione e di intelligenza connettiva.
LO STORY TELLING E LE “AREE A RISCHIO”
L’Istituto Scolastico di Melendugno, beneficiario di un finanziamento previsto per le scuole collocate in aree a rischio (CCNL ART. 9), ha deciso di finalizzare l’attività progettuale su un percorso di conoscenza della figura di Rina Durante.
Tale scelta è coerente con la mission identificata nel ptof dell’Istituto che si fonda sull’idea che attraverso la cultura sia il principale veicolo di promozione dello sviluppo sostenibile del proprio territorio e che in questo processo debba essere la scuola ad assumersene la responsabilità: a costituirsi come faro, per offrire la direzione di senso e come centro di aggregazione, per attivare sinergie tra i vari attori del contesto di riferimento.
Il percorso progettuale che intende realizzare si muove pertanto lungo due direttrici culturali e metodologiche di fondo.
La scelta di finalizzare i fondi destinatari ad un percorso di ‘aree a rischio’ alla conoscenza della figura di Rina durante individua l’orizzonte culturale di riferimento da cui la scuola parte nel progettare il curricolo d’ istituto.
Conoscere e Far conoscere Rina, il suo pensiero, il suo impegno attivo a favore dei giovani e delle classi sfruttate vuol dire per la scuola, offrire modelli culturali per leggere il presente ed interrogarsi su chi siano le classi sfruttate di oggi e per attivare processi , individuali e collettivi, di presa di coscienza e di riscatto, possibile attraverso la cultura. Scegliere di dedicare un progetto extracurricolare allo studio approfondito del personaggio di Rina vuol dire per la scuola, scegliere di valorizzare i contenuti specifici della cultura identitaria di un luogo, che devono diventare il collante simbolico intorno al quale creare consapevolezza del valore di cui una cultura subalterna è portatrice, orgoglio dell’appartenenza ad un territorio, oltre una sua visione stereotipata, provinciale.
L’altra direttrice di questo è quella relativa all’impostazione metodologica: studenti e docenti, ma anche famiglie ed il territorio tutto diventano fruitori attivi, co-costruttori del percorso di scoperta e di conoscenza del personaggio. La scuola va nelle strade e le strade si trasformano in scuola senza confini. Le strade stesse fanno scuola, con il patrimonio di storie e di saperi di cui sono portatrici. Il processo di costruzione della conoscenza è la costruzione di una narrazione collettiva, dove i confini tra docente e discente sfumano, dove dimensione formale, informale e non formale dell’apprendere si integrano, dove le varie forme umane del comunicare si intrecciano e si alimentano reciprocamente. In questo senso la scelta metodologica adottata ha l’ambizione di far sperimentare a docenti e studenti in primo luogo metodologie interattive ed esperienziali di apprendimento che dovranno impattare nelle pratiche curricolari dell’istituto, generandone innovazione diffusa e contribuendo a rendere partecipi anche le famiglie ed il territorio dell’opportunità di tale cambiamenti per migliorare l’efficacia formativa della scuola.
LA TRADUZIONE Operativa di tale impostazione di carattere generale si realizzerà mediante un’articolazione di una serie di laboratori di storytelling, nei mesi di Ottobre- Novembre orientati alla scoperta del personaggio Rina Durante, dei suoi scritti editi ed inediti ed alla produzione di materiale performativo utilizzabile nelle giornate dedicate alla Festa del ritorno a casa di Rina.
Il progetto si articola in quattro momenti.
Periodo: Ottobre/ Gennaio
Aspettando Caterina – 24 Ottobre 2017, 2 Novembre 2017
- Laboratorio sulla consapevolezza e l’espressione del corpo come mezzo per raccontare le storie. Primi frammenti di in-FORMAZIONI su Rina Durante, attività di Brainstorming: “Quale Bellezza?_Chi è Rina?”
- LETTURA A STAFFETTA. Le parole di Rina. Performance di letture espressive, drammatizzazioni, esecuzioni canore di ‘amici di Rina’. Con gli alunni e di docenti dell’Ist. Comprensivo “Rina Durante” e: Antonio Trebble Petrachi, Carla Petrachi, Simone Franco, Massimo Melillo, Giuliano Capani, Luigi Lezzi, Nandu Popu.
Cercando Caterina – Ottobre/Dicembre 2017
Suscitare la curiosità, coltivare l’attesa, ricercare tracce.
- Preparazione della ‘Caccia al tesoro‘: quali domande?
- Caccia al tesoro per le vie del paese: interviste, ricerca di luoghi, oggetti, ricordi, parole, storie…di e su Rina.
- Incontro nella giornata del 2/11 per docenti con Fedele Congedo su processi di co-progettazione; tecniche di interazione cognitiva; analisi di scenario: “Quali vantaggi dalla intitolazione dell’Istituto a Rina Durante?”
- Incontro nella giornata del 2/11 con gli alunni ed un esponente dei Sud Sound System: Lingua madre e Identità del Territorio. Fare memoria per generare Futuro nel qui ed ora.
- Mappatura dei ‘luoghi’ di Rina in due incontri di formazione in situazione con Pierfrancesco Paolicelli (4e7/12). Lavoro sugli open data.
- Creazioni della segnaletica parlante: una sorta di segnaletica multimediale ed artigiana da disseminare lungo le vie di Rina Durante.
Caterina torna a casa – 24 novembre.
- Walk about sulle vie di Rina con Carlo Infante
- Brain Storming con Carlo Infante e Fedele Congedo
- Al termine del walkabout i partecipanti entreranno nelle classi della Scuola Media “Rina Durante” dove troveranno Rina e con l’aiuto di Fedele Congedo animeranno il brainstroming conclusivo. Al termine della lezione/spettacolo ci sarà il banchetto finale. Rina amava il (buon) cibo e il (buon) vino, l’amicizia e la compagnia.
A casa di Caterina: dialoghi con e su Rina Durante.
- Nel mese di gennaio i docenti saranno impegnati in un percorso di formazione con il coordinatore nazionale di Wikimedia, Luigi Catalani, per utilizzare piattaforme quali Wikipedia, wikimedia, wikibooks per produrre materiale ad uso didattico su Rina Durante e, in prospettiva, su altri autori salentini.
La scuola, entro una visione culturale e formativa, che diviene presidio di cultura e di valorizzazione del patrimonio letterario locale.
Bentornata Rina!
Sono Fulvio Wetzl, il produttore del film “La Sposa di San Paolo (Viaggio a Galatina)” di Gabriella Rosaleva, incentrato sul tarantismo, scritto nel 1987 da Rina Durante. Sono felice del grande lavoro che state facendo per ricordare e in qualche modo far rivivere la memoria e l’opera di Rina Durante e Gino Santoro. Mi metto a disposizione totale per contribuire con il film, i materiali filmati, la memoria personale di quei mesi e la mia professione, per approfondire insieme a voi ancor più l’importanza cruciale e culturale umana di Rina e Gino. A presto dunque. Grazie. Fulvio Wetzl