Nasce il Corso di laurea triennale Nuove Tecnologie dell’Arte a Bari

La nascita di un corso di laurea, sia esso Universitario o Accademico (ricordo che nel 1999, con la riforma della Legge 508 i titoli di studio rilasciati sono stati equiparati) richiede l’azione concorrente di più Istituzioni e di più persone che condividono un progetto di Alta Formazione.

La regolamentazione della nascita di un corso di laurea è compito del Ministero dell’Università e della Ricerca (MIUR), mentre è compito dell’Istituzione locale disegnare, mantenere e sviluppare il progetto formativo.

Essere parte del gruppo di lavoro del corso di laurea in Nuove Tecnologie dell’Arte mi porta a fare una serie di considerazioni rispetto alle ragioni e alle condizioni per l’attivazione del progetto formativo. Innanzitutto, un corso di Alta Formazione si costruisce dentro l’Istituzione locale che, nel corso degli anni, sia per pulsioni scaturite da dinamiche interne sia per andamenti riscontrabili nel contesto nazionale, decide di investire il suo capitale intellettuale ed economico nell’ampliamento della sua offerta formativa.

Sono passati vent’anni dalla Legge 508, e già allora il Ministero aveva compreso come fosse necessario attivare nuovi percorsi formativi che (ad integrazione delle Scuole storiche di Pittura, Scultura, Decorazione, Scenografia e Grafica) guardassero alle trasformazioni del presente espanso dai media digitali. Da quel momento sono state molte le Accademie italiane che hanno attivato un corso di laurea in Nuove Tecnologie dell’Arte.

Recentemente anche le Accademie pugliesi di Foggia e Lecce hanno attivato un corso di diploma di primo livello (equiparato a un corso di laurea universitario) in Nuove Tecnologie dell’Arte.

Finalmente il nuovo corso arriva anche Bari.

Una maturazione lenta che, elaborata sin dai primi germogli nel 2015 a seguito di una Chiamata alle Arti del Ministero, ha permesso di giungere ad un Piano di Studi rivolto ai giovani intenzionati a conoscere in profondità i videogiochi e la fotografia. Questi due asset formativi sono il risultato di una serie di condizioni imprevedibili, ma che verificandosi hanno determinato la cristallizzazione di uno stadio che prima era considerato caotico.

Lo scorso anno nell’Accademia di Belle Arti di Bari si sono intersecate quattro traiettorie che hanno permesso la proposta al Ministero di un Piano di Studi per l’attivazione della Scuola di Nuove Tecnologie dell’Arte.

Una proposta che è stata accettata.

La prima traiettoria è l’elezione di Giancarlo Chielli a direttore dell’Accademia di Bari per il triennio 2018-2021, la seconda riguarda l’approdo a Bari di Cosmo Laera (docente di fotografia della storica Accademia di Brera a Milano), la terza riguarda l’empatia con il Corpo Docente, la quarta traiettoria interessa il mio passaggio in ruolo come docente di Applicazioni Digitali per le Arti Visive nell’Alta Formazione Artistica Italiana (qui lascio una traccia).

Aver lavorato fruttuosamente con una persona che poi acquisisce uno stato superiore al tuo, per me è significato alzare il livello di attenzione su una serie di procedure dell’Alta Formazione che avevo mentalmente delegato ai miei superiori. Con Giancarlo Chielli abbiamo lavorato su progetti a lunghissimo termine, scambiandoci sogni e preoccupazioni, strutturando dinamiche che, in ultima analisi, avevano sempre al centro gli Studenti e il loro futuro. Ritrovare Giancarlo alla direzione dell’Accademia di Belle Arti di Bari è significato dare seguito al sogno nel cassetto della Scuola di Nuove Tecnologie dell’Arte.

Anche questa volta con buoni risultati.

La seconda traiettoria è l’approdo di Cosmo Laera, uno dei fotografi italiani più importanti nel panorama della Fotografia contemporanea, ha permesso la risoluzione della sostenibilità del progetto formativo, sia in termini di inquadramento nel panorama italiano delle Scuole di Nuove Tecnologie sia in termini di praticabilità economica. Relazionarmi con Cosmo Laera è stato semplice perché condividiamo una visione strategica di “cultura del territorio” fondata su dinamiche che intendono creare nuove nicchie di mercato, piuttosto che seguire i trend del mercato.

Oggi, in quest’epoca di tardo neoliberismo e di populismo di destra, l’ideologia è associata al mercato, e non allo Stato, che ormai si è ritirato nella sfera della sicurezza del mercato. [Lovink, 2019]

La terza traiettoria necessaria alla nascita di un corso di studi di Alta Formazione è l’empatia con il Corpo Docente. Con questo intendo dire che, per le ragioni di sostenibilità anche economica del corso, l’organizzazione del Piano di Studi deve contemplare l’organico a disposizione e pretendere di “guardare fuori” laddove le competenze non sono accertate. Per una Pubblica Amministrazione come l’Accademia, “guardare fuori” implica l’emanazione di Bandi per il reclutamento del personale docente. Negli ultimi anni l’Accademia di Bari si è ritrovata a dover gestire un numero di docenti precari superiore ai docenti di ruolo. Fino allo scorso anno ero nel flusso del precariato, fuori da un progetto didattico a lungo termine, intrappolato nelle poche ore di lezione che mi spettavano, desideroso di avere una Scuola con cui iniziare un lavoro di ricerca su un’aspetto delle società digitali preponderante come i videogiochi e la gamification della cultura. Rispetto ai videogiochi, mi limito a ricordare che sono uno dei mercati più floridi a livello globale, rispetto alla gamification , anche qui mi limito a dire che è parte integrante della progettazione per l’accesso a finanziamenti europei, nazionali e regionali, e che implica la capacità di progettare ludicamente il mio rapporto con la mia cultura. Sicuramente i giovani possono aiutarci in questo! ed ecco come prendeva forma l’idea del corso di Nuovo di Tecnologie, che sarebbe dovuto partire nell’anno accademico 2016/2017.

Insieme all’allora direttore Giuseppe Sylos Labini, acquisito il dato che la nostra progettazione era congrua con le norme ministeriali, ho condiviso l’idea che i tempi non erano ancora maturi per aprire le porte della Scuola di Nuove Tecnologie, anche perché, effettivamente, ero l’unico ad esprimere una competenza specifica nell’universo dei videogiochi e della gamification della cultura. Era necessario creare, almeno empaticamente, un gruppo di docenti che condividesse l’idea della nuova Scuola.

Oggi quel gruppo c’è.

La quarta traiettoria è la stabilità, come docente di ruolo, l’elemento che ha attivato un cambiamento sostanziale sia nella sfera privata (il campo regolatore dei sentimenti) sia nella sfera pubblica (il campo regolatore delle azioni). Attraverso i social network la sfera privata sta vivendo una sostanziale ibridazione con la sfera pubblica. Questo concetto di ibridazione, caro alle nuove tecnologie, significa “nascita di qualcosa che prima non c’era”, ossia prendere coscienza delle trasformazioni in atto, adesso! Il Piano di Studi si basa su due discipline, Applicazioni Digitali per l’Arte e Fotografia, che lo studente seguirà nel corso dei tre anni. Per la prima volta, nella mia carriera accademica, mi trovo a progettare e rendere esecutivo un percorso di formazione a medio termine.

La Scuola di Nuove Tecnologie dell’Arte ha le sue radici in un campo di energie (Spirito del Tempo) generato dalla collisione di mondi quali Arte, Scienza, Industria e Mercato che, negli ultimi cinquant’anni, ha ridisegnato le società a livello planetario ed ha fornito gli strumenti per mappare i cambiamenti.

L’ibridazione storica dell’arte con le tecnologie elettriche (avviata dalla chimica della fotografia divenuta in breve cinema), si compie in quel passaggio dall’elettricità all’elettronica dei computer, negli anni seguenti lo scoppio della prima bomba atomica. Da quel momento le Nuove Tecnologie dell’Arte hanno dato vita a Festival, Agenzie, Scuole e Artisti che permettono di mantenere alta l’attenzione e l’azione sul presente.

In questo contesto, gli asset formativi videogiochi e fotografia, permettono di posizionare l’Accademia di Bari, nel prossimo cinquantennio, in una prospettiva diversa rispetto all’attuale percezione disconnessa dell’Istituzione rispetto alle politiche dell’area metropolitana barese.

Il Corso di Nuove Tecnologie nasce quindi come risposta strategica alla progettazione del futuro dei giovani pugliesi e non. L’intenzione a medio termine, diciamo una volta concluso il primo triennio, è di creare le condizioni per incrementare gli scambi internazionali tra studenti e docenti (con progetti come l’Erasmus ed altri), i viaggi e la partecipazione a Festival (eventualmente diventare editori di un Festival in Nuove Tecnologie), in virtù dell’equiparazione con l’Università avviare le procedure necessarie a finanziare spin-off di docenti e studenti (con la partecipazione in quota societaria dell’Istituzione nella nuova Agenzia digitale), e supportare tutti quegli studenti che dimostrano di essere Artisti nel campo dell’Arti con le nuove tecnologie.

Sono convinto che il corso di Nuove Tecnologie dell’Arte (detto NTA) accompagnerà lo studente e l’Istituzione verso la necessità di approfondire ulteriormente i mondi del videogioco e della fotografia con l’attivazione di Corsi di Formazione di secondo livello, Master e una Biblioteca multimediale.

Intanto ecco lo spot per ricordare la scadenza delle iscrizioni il prossimo 23 settembre 2019.

Perché, a parte quanto detto finora, una Scuola nasce quando ci sono gli Studenti.

Tutte le informazioni per l’iscrizione sono reperibili al seguente indirizzo:

http://www.accademiabelleartiba.it/iscrizioni/

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