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SOGNAVO LE NUVOLE COLORATE ha tanti elementi contenutistici forti e un insito senso drammaturgico nel rapporto tra i due protagonisti.
C'è il tema dell'emigrazione, che in “Sognavo le nuvole colorate” ha delle interessanti declinazioni. Se per noi, a una prima lettura, la storia parrebbe solo drammatica, per Edison è un'avventura, fatta di sconsiderato ottimismo e di allegria, di follia infantile e di furbizia di strada, di intraprendenza ed energia, all’inseguimento di nuvole colorate.
Certo, la spinta all’avventura nasce in Edison dalla volontà di venir via da condizioni di povertà e da orizzonti esistenziali chiusi, dal desiderio di dimostrare, a se stesso e agli altri, quanto valesse, quanto fosse capace di fare; ma con questo suo slancio il protagonista ha trasformato il tema dell'emigrazione in una modalità di integrazione: fatta di affermazione e di adattamento camaleontico al nuovo sistema di vita.
L'amicizia con Alessandro arricchisce ulteriormente il quadro. Crea un incontro e un legame forte e reale: a volte armonico, a volte conflittuale. Una dialettica tra culture diverse, articolata tra luci e ombre, attraverso la quotidianità vera delle azioni. Fino ad arrivare ad un altro punto di attrazione: la decisione di un viaggio, importante, il ritorno di Edison in Albania con Alessandro, la realizzazione di un sogno: che rende l’esperienza ordinaria, all’improvviso, fuori dall’ordinario e ancor più rivelatrice.
La loro amicizia richiama il tema universale che qui si declina attraverso la complementarità dei due personaggi; lo stesso legame che li porta a sentirsi fratelli e che a volte li spinge a litigare: ma sempre come fratelli. Un'amicizia che rafforza uno e manda in un fecondo corto circuito l'altro.

 

Mario Balsamo

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