“Ecco il sole! Eccolo finalmente! Una palla gialla, enorme. Ma è mai stato così grande il sole?”
Queste furono le parole di Joseph, un piccolo bambino ebreo con gli occhi tristi, stanchi di piangere, occhi che avevano visto tragedie, occhi che avevano visto cose che nessuno vorrebbe mai vedere. Joseph viveva a Parigi fino a quando quattro guardie tedesche entrarono a casa sua e lo picchiarono e lo portarono su un treno, dove tante, tante persone, senza nessuna colpa, venivano trasportate come merci verso il loro destino. Arrivati in un grande spazio con grandi ciminiere, lui chiese alla mamma perché erano lì e cosa avevano fatto di male. Le guardie li portano all’interno di un grande edificio dove tutti, adulti e bambini, erano senza capelli e con le facce tristi. Erano considerati niente, meno di niente. Trascorso qualche mese, dopo che Joseph fu umiliato, deriso, maltrattato e schiavizzato, tutti i soldati cominciarono ad essere preoccupati, si capiva dalle loro facce. Questo voleva dire solo una cosa: la libertà aveva trionfato. Tutti erano salvi e finalmente Joseph riguardò il sole, la cosa che gli era mancata di più dopo essere stato per tanto tempo in quel campo di concentramento.