Ogni giorno, camminando verso la scuola, mi guardo attorno. Osservo. I ragazzi camminano vicini, ma senza guardarsi negli occhi.Hanno tutti gli occhi rivolti verso il basso. Guardano i loro telefonini attentamente, illuminati dalla luce dello schermo. Non riescono a farne a meno. E’ diventata una dipendenza. E’ un mondo virtuale, un mondo in cui rifugiarsi, un mondo che ti isola dalla realtà. Ci rifugiamo in esso per svariati motivi: pensiamo che ci possa dare conforto, ci possa far dimenticare ciò che ci ferisce, che ci permette di sfogarci nei momenti di ira. Ormai sono più importanti i follower degli amici in carne ed ossa. E’ più importante condividere ogni minuto un contenuto nei social che essere un’amica fedele e sincera. Sui social tutti possono indossare una maschera che nasconde il proprio “vero” modo di essere. La rete è ciò che ci allontana dalle vere amicizie, dai veri sentimenti e dalle vere emozioni. Chissà è ancora possibile avere una vera amicizia! Sapere relazionarsi senza avere come tramite uno schermo… Le vere amicizie nascono faccia a faccia, non indossano maschere, sono sincere e reali, quindi sì, esistono amicizie che nemmeno i social possono rovinare! IL VERO PROBLEMA, PERO’, NON E’CHE LE MACCHINE INIZIERANNO A PENSARE COME LE PERSONE, MA CHE LE PERSONE INIZIERANNO A PENSARE COME LE MACCHINE.
Andrea Matrì, , Eleonora Santacatterina, Gaia Bolognese, Irma Marangio