Ricordo quel pomeriggio di agosto quando io e mio zio andammo a pescare a Gallipoli, vicino al Lido san Giovanni. Ero felicissimo. Finalmente ero con mio zio, dopo tanto tempo… lui per lavoro stava sempre in giro per la Puglia. Quel giorno stranamente era libero. Appena arrivati abbiamo posato l’attrezzatura su uno scoglio molto grande, mantenuta da sassi di media grandezza.
Dopo aver oliato la canna da pesca, abbiamo cominciato a pescare; ero teso non lo avevo mai fatto. Mio zio posò la sua mano sulla mia spalla e con la sua voce calda mi disse: “Tranquillo Marco, non è difficile”. Questa frase, a distanza di due anni, è ancora nella mia mente.
Mio zio non c’è più da da un anno…
Mi manca, mi manca tanto, rimpiango il non aver trascorso più tempo con lui. Era un uomo simpatico, lui rallegrava le giornate di tutti noi famigliari con le sue continue battute. La sua generosità era grande, qualsiasi richiesta cercava di esaudirla.
Quando lo incontravo mi rallegravo di vedere anche mia cugina alla quale sono molto legato.
Ripensando a mio zio, rifletto su quanto sia importante per l’uomo godere appieno del momento, perché la vita non sappiamo mai cosa ci riserva.
Quel simpaticone di mio zio, ovunque si trovi, starà portando il suo buonumore.